Home Calabria Il sindacato confederale UGL su lavoro e precariato: «Sì all’Arpal regionale»

Il sindacato confederale UGL su lavoro e precariato: «Sì all’Arpal regionale»

Cuzzupi: «Supportare i giovani svuotando il precariato, rispettando le norme, senza clientelismi, facendo così del lavoro un antidoto alla criminalità organizzata»

188
0
Ornella Cuzzupi

CATANZARO – Il sindacato confederale UGL, nella persona del suo segretario, Ornella Cuzzupi, condivide quanto sta facendo la Regione Calabria nell’ambito del settore del lavoro attraverso la istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego.

Un iter, secondo Cuzzupi, che metterà in ordine tutte le procedure in materia, soprattutto di politiche attive del lavoro e nel comparto del precariato.

Ma andiamo con ordine.

«L’Arpal, Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per l’impiego, che nasce con la legge di riforma approvata giovedì in Consiglio, potrà, finalmente – secondo Ornella Cuzzupi – offrire un approccio strategico e coordinato per riallineare e metter in ordine tutte le procedure in materia soprattutto di politiche attive del lavoro e nel comparto del precariato, in cui finora si sono sovrapposte innumerevoli e contradditorie decisioni e normative».

«Consentirà, inoltre, sia alla Regione Calabria e sia all’attività dei Centri per l’Impiego, di usufruire di un sostegno concreto».

Il sindacato confederale UGL, dunque, «condivide quest’impostazione che dovrebbe porre fine, dopo oltre 20 anni, al caos e all’inadeguatezza delle risposte fin qui fornite dall’Ente regionale e dalle sue “diramazioni” al settore del lavoro».

Il segretario confederale UGL, Ornella Cuzzupi, sottolinea così l’importanza della “novità” scaturita dai documenti redatti dalle Commissioni e dal Consiglio e riconosce «l’impegno fattivo e concreto e l’accelerazione all’approvazione, impresso dal neo assessore al ramo, Giovanni Calabrese, di cui condividiamo anche la sottolineatura circa l’aspetto cruciale di motivare e supportare i giovani svuotando il precariato, ottenere il rispetto di norme uguali per tutti, senza clientelismi, facendo così del lavoro un antidoto alla criminalità organizzata».