PAOLA (Cs) – L’associazione “Colpo”, preso atto della volontà politica regionale di ridimensionare il presidio ospedaliero San Francesco di Paola, dichiara l’entrata in stato di agitazione permanente, per tutto il tempo necessario, volta alla difesa del diritto alla Salute dell’intero territorio.
«La riorganizzazione della sanità in Calabria, voluta dal Presidente Occhiuto, sta portando all’ennesimo depotenziamento che il presidio ospedaliero subisce negli anni, il quale ad oggi risulta carente nel personale, nelle strutture e nella strumentazione», denunciano in una nota gli attivisti dell’associazione.
«Nello spoke Paola-Cetraro – ricordano – non è presente a oggi un punto nascita, gli strumenti di diagnostica e prevenzione sono insufficienti e i pazienti sono costretti a lunghissime liste d’attesa.
A trarre vantaggio dalla riorganizzazione voluta dalla Regione saranno soltanto le strutture private presenti sul nostro territorio: 171 sono le strutture socio sanitarie accreditate in provincia di Cosenza», rendono noto.
Il “Colpo”, pertanto, intende portare all’attenzione dell’opinione pubblica «il sopruso dettato dall’arroganza del potere regionale che, noncurante delle condizioni dei presidii territoriali, continua a condurre una campagna di dislocazione dei reparti basata su criteri prettamente soggettivi e non validati da nessun vero piano di riorganizzazione della rete ospedaliera».
E poi, a scanso di equivoci, bacchettano anche gli amministratori comunali paolani, che per timore di rovinare i rapporti con Occhiuto si sono finanche spinti a giustificare la presunta opera di spoliazione pianificata a tavolino per agevolare Cetraro: «Il San Francesco di Paola è il presidio ospedaliero più vicino per 52 mila persone che vivono tra Amantea e Fuscaldo; basterebbe solo questo dato a smontare la retorica campanilistica sull’ospedale fatta dall’amministrazione comunale di Paola, essendo un punto di riferimento non solo per Paola ma per un intero territorio».
«Pretendiamo che gli standard rispettino quelli nazionali e che il Diritto alla Salute di cittadine e cittadini calabresi venga rispettato», ammonisce il Colpo.
E conclude: «Al presidio permanente di lunedì 26 giugno porteremo le nostre proposte, chiedendo l’immediata convocazione di una tavola rotonda tra i presidi territoriali e il commissario della Sanità Calabrese».