ROMA – Oltre 500mila iscritti e una presenza capillare in 82 province d’Italia, con il 35% in più di sedi rispetto all’ultimo congresso e, soprattutto, per la prima volta dalla costituzione dell’Associazione Italiana Coltivatori nel 1969 «non c’è nessuna regione di questo paese dove non ci sia almeno un nostro ufficio».
E’ la dota di risultati che il presidente di Aic, Giuseppino Santoianni, porta in dote al X Congresso nazionale davanti all’assemblea dei 500 delegati che a Roma, dopo la due giorni sul tema “Agricoltori per scelta. Ri-generiamo il futuro” lo ha rieletto all’unanimità presidente nazionale.
«In questi anni – ha ricordato il presidente – è stato fatto molto. Gli iscritti ad AIC sono aumentati dell’85% e sono ora 500mila».
Risultati che testimoniano un lavoro capillare da 50 anni a questa parte per la difesa degli agricoltori, dei diritti di chi lavora la terra, ma soprattutto di impegno con i patronati a servizio dei cittadini.
Un congresso quello romano celebrato presso l’Auditorium Antonianum e coordinato, nella fase della prima giornata di lavori dal vice direttore di La7 Andrea Pancani, che ha visto intervenire in presenza il sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, il sottosegretario del Mef Sandra Savino, l’assessore all’Ambiente e agricoltura di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi. E ancora: Guang Defu, Ambasciatore della Repubblica popolare cinese presso la FAO, Camilla Laureti parlamentare Europea e responsabile politiche agricole del Pd, Maurizio Lupi presidente Noi con l’Italia e tanti altri ospiti istituzionali e associazioni di categoria.
«Grazie per l’affetto e la stima che mi avete sempre dimostrato in questi anni. Io continuerò insieme a tutti i collaboratori, i dipendenti e i presidenti delle altre sigle promosse dall’AIC a fare un lavoro di squadra perché la nostra associazione possa continuare a crescere».
A conclusione delle modifiche statutarie approvate dall’assemblea nazionale, Santoianni ha sottolineato che «la più importante delle novità è la nascita di AIC Giovani con la quale vogliamo impegnarci a concretizzare quanto abbiamo affermato in questi giorni: bisogna aprire la strada ai giovani in agricoltura, coinvolgerli e rafforzare le aziende esistenti».
Nel report sull’Agricoltura, presentato a Roma dal direttore editoriale di Openpolis Vincenzo Smaldore, si è evidenziato come ad oggi solo 13,5% delle imprese è guidato da un under 45, dato che scende addirittura al 3,6% per le giovani donne (a fronte di una media Ue del 5,7%).
«È chiaro che c’è molto da lavorare per far salire questi numeri – ha affermato Giuseppino Santoianni – anche a fronte del fatto che a livello globale saranno 9,7 miliardi le persone da sfamare entro il 2050 e sarà necessario aumentare la produzione alimentare del 50% per soddisfare la domanda crescente. Puntiamo sui giovani anche perché hanno a cuore la sostenibilità e adottano le nuove tecnologie che ci aiutano a dare linfa vitale al motto del nostro congresso: rigenerare il futuro».