PAOLA (Cs) – Anche l’amministrazione comunale cosiddetta della “nuova era” avrebbe provocato una caterva di debiti in seno al locale Municipio, come emerge da una documentata denuncia del capogruppo consiliare di Rete dei beni Comuni, Andrea Signorelli, registrata in consiglio comunale nel tardo pomeriggio di ieri.
In replica alla relazione dell’assessore comunale alle finanze, Francesca Sbano, propedeutica alla discussione del rendiconto di gestione dell’Ente locale, Andrea Signorelli ha inchiodato tutti alle proprie responsabilità politiche, snocciolando dati e cifre e ridimensionando paurosamente le affermazioni della dottoressa Sbano che criticava quanti, in passato, prima dell’avvento della “nuova era”, hanno appesantito i bilanci del Comune, determinando il deficit strutturale (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/23/comune-di-paola-7-milioni-di-debiti-fuori-bilancio-e-deficit-strutturale-per-il-terzo-anno/).
Partendo, quindi, dalla relazione dell’assessore comunale alle finanze (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/23/deficit-strutturale-al-comune-di-paola-agire-tempestivamente-onde-evitare-peggioramento/) e dall’intervento della medesima Sbano, registrato ieri in consiglio comunale, Signorelli ha evidenziato parlato della «drammaticità del momento in cui ci troviamo», spiegando che si tratta di «una storia che si ripete di anno in anno, sempre più drammatica e senza che i correttivi vengano attuati».
Ha quindi ricordato che «le cause che in passato hanno determinato il dissesto del Comune di Paola non sono state né affrontate e né eliminate. Se oggi ci troviamo a discutere di dissesto e di riequilibrio – ha detto Signorelli – è perché il tempo precedente è stato perso. Ed anche il tempo che verrà sarà perso. Perché staremo per indebitare le future generazioni per i prossimi venti anni. Questo messaggio deve arrivare chiaro nelle case dei paolani», ha tuonato Signorelli.
E ancora: «Se noi facessimo un estratto del conto corrente del Comune di Paola uscirebbe fuori un dato pauroso: meno 17milioni di euro. E’ questo l’ammontare del disavanzo, con una cifra enorme di debiti fuori bilancio (circa 7milioni di euro: ndr)».
Ricorda, poi, Signorelli che, dopo il dissesto, «il bilancio del 2014 doveva essere ripulito da tutto, ma nel 2015 c’era già una massa debitoria di ulteriori 5 milioni di euro».
E ancora: «Ci sono milioni di debiti fatti anche da questa amministrazione comune». E denuncia «previsioni di entrata sballate». «In sei mesi voi avete fatto 2,3 milioni di debiti, vero, assessore? Le date vi inchiodano alle vostre responsabilità. I numeri sono certezze, come ha detto lei poc’anzi. E se parla di situazione ereditata, mi viene da ridere. Tutti i vostri gruppi politici (chi sta dietro a voi è sempre stato seduto per 10-15-20 anni su quelle poltrone, sostituendo il solo sindaco) hanno adottato sempre lo stesso il metodo politico fallimentare. L’andazzo è sempre quello. I cittadini vengono ancora una volta chiamati a far fronte ai debiti della politica».
Poi rivolgendosi al sindaco Giovanni Politano, Signorelli ha ricordato: «Sindaco, ricordo anche le sue parole. Lei in quel tempo era capigruppo di maggioranza e alla consigliera comunale di minoranza Giuliana Cassano fece pure una lezioncina», ironizza il consigliere «Lei ora deve riconoscere che la consigliera Cassano aveva ragione. Si è sempre votato a comando in questo consiglio comunale».
E in riferimento a quanti, da tempo, ricordano l’ottimo operato dell’ex assessore comunale alle finanze, Tonino Cassano, Signorelli ammonisce tutti: non siete degni di nominarlo.
«Lei, assessore Sbano, ha dimenticato di dire che quando Tonino Cassano è stato assessore, sono state ridotte le tariffe e non è stato fatto un centesimo di debito», sono state fatte numerose transazioni con creditori e il Comune ha letteralmente abbattuto la massa debitoria ereditata.
«Qualche modello positivo, come vede – ha detto Signorelli – questo Ente lo ha avuto. E quando Cassano propose il bilancio partecipato e la riduzione delle indennità di carica degli amministratori, chi lo ha seguito? Nessuno, lui si è dimesso e voi siete rimasti attaccati alla poltrona. Quindi non citatelo, altrimenti cadiamo nella ipocrisia», ha concluso.