COSENZA – Rivoluzione pronta al Pronto soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza: i lavori partiranno il 5 luglio e dureranno 299 giorni: si passerà da 500 a 900 metri quadri.
«Questo reparto lavora con le emergenze, deve avere priorità in tema di assunzioni», ha anticipato Vitaliano De Salazar, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. «Diventerà un Pronto soccorso al 100%. Abbiamo rispettato i tempi», prosegue De Salazar. Data ufficiale il 5 luglio prossimo per una durata di 299 giorni. «Non so perché 299 e non 300», scherza rivolgendosi ai rappresentanti della ditta che si occuperà dell’intervento. Una «riqualificazione tecnologica e impiantistica» e un «adeguamento logistico» che daranno al reparto di prima linea dell’ospedale di Cosenza «un layout funzionale e interconnesso», fanno sapere dall’Ao.
E, ancora: «Si passerà dai 530 metri quadri attuali a 900 comprensivi dell’Obi, l’Osservazione breve intensiva. Un ampliamento che comporterà la riorganizzazione complessiva del pronto soccorso. Ci saranno due percorsi (uno per i positivi al Covid – o ad altre malattie infettive – e uno per i negativi), un pretriage mentre le postazioni triage passeranno da una a tre, due sale d’attesa. Sei saranno invece gli ambulatori al posto dei tre attuali: shock room, medico, chirurgico, fast track, sala gessi e pazienti fragili. Per quanto riguarda la diagnostica, troveranno posto nei nuovi spazi una sala tac e una sala radiologica-polifunzionale. Infine, una sala di biocontenimento da utilizzare all’occorrenza attraverso una parete mobile, che «sarà una vera eccellenza del territorio», rimarca De Salazar. Costo complessivo circa un milione di euro, 966. 249,64 per la precisione più oneri di sicurezza per 40. 189,56 euro. Direttore dei lavori è Domenico Braile, direttore operativo Vincenzo Divoto, responsabile dell’esecuzione del contratto Eugenio Marsico.
Cantiere pronto, dunque, ma l’assistenza sanitaria non può essere messa in stand by, come ha sottolineato lo stesso commissario: «Il problema era come continuare a lavorare nel frattempo, garantendo l’efficienza di tutti i settori. Ci sarà uno spazio a sé stante per la cantierizzazione e abbiamo già spostato alcuni reparti. Abbiamo lavorato nottetempo per fare tutto riducendo al minimo i disagi. Certo un disagio ci sarà per forza ma abbiamo cercato di ridurlo al minimo. Bisogna avere la maturità di capirlo».
Il Pronto soccorso temporaneo potrà usufruire di dieci posti letto in area Obi, di cui 8 in open space e 2 in stanza singola. Obi e Boarding (pazienti in attesa di ricovero) sono stati momentaneamente trasferiti al terzo e al quarto piano Dea per un totale di 40 posti letto (24 al terzo e 16 al quarto piano). «Poi sui colori dobbiamo metterci d’accordo – dice De Salazar ai rappresentanti della ditta mentre commenta quello che viene mostrato ai giornalisti – perché i colori sono importanti». E lancia subito la sua idea: «Pavimento giallo e pareti arancioni».
Ma il percorso intrapreso è solo un inizio e il commissario dell’Ao bruzia lo sa bene e non lo nasconde: «In questo campo bisogna sempre migliorarsi. Però possiamo dire che la strada intrapresa sta cominciando a dare i suoi frutti. Sempre migliorabili, certo», ribadisce.
Un percorso non facile per quest’ospedale che «si sente cuore pulsante della città» e che si scontra con i problemi comuni a tutti gli altri presidi sanitari della regione. A cominciare dalla mancanza di personale. «C’è un problema nazionale – evidenzia De Salazar –. Il nostro dovere è lavorare sui fenomeni negativi sopprimibili, ma anche su questo versante ci stiamo attivando. Vanno assunti medici, ma dobbiamo anche correggere il piano di assunzioni che ho trovato perché non sempre è centrato sulle necessità oggettive» La carenza è innegabile ma, avverte il commissario, «aumentare gli spazi non significa sic et simpliciter aumentare il personale ma farlo lavorare meglio, in condizioni più adeguate».
Certo, il problema c’è e si sente. «Mancano due medici – continua –, come infermieri ci siamo ma le unità devono essere comunque aumentate per coprire le sostituzioni e la stessa cosa riguarda gli operatori sociosanitari». Però, rimarca, «c’è bisogno di più persone non tanto perché mancano ma perché quello del Pronto soccorso è un lavoro stressante. Questo reparto, così come tutti quelli che hanno a che fare con emergenze e sono quindi tempo-dipendenti – la Neurologia e la Cardiologia per esempio – devono avere un privilegio in tema di assunzioni».l commissario dà poi un dato che riguarda il Pronto soccorso cosentino: «Siamo passati dai 13.200 accessi registrati nei primi sei mesi del 2022 ai 25mila dei primi sei mesi del 2023. Questi sono dati – afferma – e i dati parlano e ci dicono che l’Annunziata ha una buona capacità di ricezione e dimissione. Ma il territorio deve rafforzarsi».