Due operai addetti alla manutenzione e dipendenti di Rfi sono stati condannati a tre anni di reclusione
nell’ambito del processo in abbreviato per il deragliamento del Frecciarossa 9595 Milano – Salerno, avvenuto il 6 febbraio 2020 nel Lodigiano. Si tratta dei due operai accusati di aver installato un attuatore difettoso sugli scambi: sono uno specialista di cantiere di 34 anni di Piacenza e un operaio specializzato calabrese di 33 anni.
La decisione è stata presa dal gup Francesco Salerno che ha anche rinviato a giudizio 5 imputati che hanno scelto il rito ordinario. Nel procedimento le accuse a vario titolo sono concorso in omicidio plurimo colposo e disastro ferroviario. L’istruttore degli operai condannati è stato assolto. I due operai condannati, secondo la ricostruzione dei fatti, poche ore prima del deragliamento installarono sullo scambio numero 5 del Posto movimento Livraga un attuatore prodotto un anno e mezzo prima da Alstom Ferroviaria a Firenze e che si era rivelato difettoso: era stata accertata un’inversione dei fili numero 16 e 18 nel cablaggio interno. Per questo sono stati rinviati a giudizio, in ambito Alstom, l’operaio interinale che si ritiene effettuò il cablaggio errato e l’operatore del banco di collaudo che firmò la scheda attestante la regolarità del prodotto, oltre a due quadri ritenuti responsabili dei processi di progettazione e di produzione di quel tipo di componenti. Sul fronte di Rfi è stato invece rinviato a giudizio un funzionario che risulta avesse la responsabilità di sovrintendere ai protocolli delle procedure di manutenzione degli scambi, nei quali secondo l’accusa quel tipo di difetto non era stato previsto. Il processo inizierà il 9 gennaio davanti al tribunale a Lodi.