CATANZARO – Il consigliere comunale, Vincenzo Capellupo. «Se non fosse per gli argomenti che cambiano, il copione dei consiglieri leghisti al Comune di Catanzaro sarebbe così usurato da annoiare, forse, persino i loro elettori. Questa volta, per fare sfoggio di faccia tosta e strumentalità, i seguaci del Carroccio scelgono l’Ic Patari Rodari, parlano di promessa non mantenuta da parte del sindaco e citano dagli atti quello che gli fa comodo, evitando il merito della questione e limitandosi a una propaganda a cui ormai non abbocca più nessuno».

E, ancora: «Non c’è alcun bisogno di riportare i virgolettati di Fiorita per provare che a settembre 2022 il sindaco si era impegnato sulla riqualificazione della scuola in tempi rapidi. E infatti, la rimodulazione dei finanziamenti Por, necessaria a garantirsi le risorse necessarie per un intervento che altrimenti sarebbe rimasto solo una pia intenzione, risale all’ottobre successivo. I leghisti avrebbero fatto più in fretta di così? Non lo sappiamo. Quello che è certo è che il dato nel loro comunicato-propaganda non appare. Così come non appare l’approvazione della scheda finanziaria per la riqualificazione della scuola, avvenuta nel febbraio 2023 e neppure l’inserimento dell’opera nel piano triennale delle opere pubbliche del marzo di quest’anno. È appena il caso di ricordare che parliamo di un intervento da 2milioni e mezzo di euro, per investire i quali il concetto di rapidità diventa relativo. Ma i leghisti, si sa, da dietro la loro tastiera del computer sono notoriamente rapidissimi nello scrivere un comunicato al giorno. Ma c’è di più e cioè che a fronte di una tale mole di lavoro amministrativo prodotta dall’organo politico di governo e dagli uffici, la Regione ha dato il suo benestare alla rimodulazione del fondi POR ad aprile 2023 e solo dopo è stato possibile avviare la fase della progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento».

Altro che «il nulla mischiato col niente di cui parlano i novelli seguaci di Alberto da Giussano. Oggi è concretamente avviato il lavoro per progettare una importante riqualificazione dell’edificio esistente ma soprattutto la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica che consentirà la riorganizzazione definitiva e complessiva delle attività, evitando di dover ricorrere al reperimento di immobili privati come avveniva in passato, senza che i leghisti di oggi, alcuni di loro sostenitori delle maggioranze di ieri, avessero nulla da ridire. Ovviamente, ed l’ultima considerazione da portare all’attenzione dei cittadini, trattandosi di un appalto molto consistente e complesso, le varie fasi soggiacciono a procedure e tempistiche imposte dal vigente codice dei contratti, che porteranno plausibilmente al mese di ottobre prossimo per il completamento della progettazione e l’avvio contestuale della fase di appalto».

Tutto questo, «i leghisti lo etichettano come promessa non mantenuta. Anzi tradotta, ribadiamo, in nulla mischiato con niente. Evidentemente pensano che sarebbero riusciti a fare meglio. Noi pensiamo che la realtà sia invece un’altra cosa: è lavoro quotidiano ed è fatica e che i leghisti, nella loro quotidianità, riescano a malapena a vergare comunicati, peraltro facilmente confutabili».

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