FUSCALDO (Cs) – Grave e sospetta crisi idrica, mare sporco, disservizi nella raccolta della plastica. Un’estate da dimenticare, a Fuscaldo, secondo quanto denunciano in una nota i consiglieri di opposizione Paolo Cavaliere, Paolo Fuscaldo, Maria Concetta Carnevale e Andrea Filella. Ma andiamo ai dettagli della denuncia a mezzo stampa.
CRISI IDRICA
«Come da tradizione estiva assistiamo a una situazione ciclica che puntualmente si ripresenta ogni anno: la crisi idrica con l’odioso frazionamento dell’acqua. Chi ne fa le spese come sempre sono le frazioni del Comune, già isolate e per di più “a secco” di servizi essenziali».
«Il fatto anomalo che balza agli occhi, che intendiamo stigmatizzare – prosegue la nota dei consiglieri di opposizione Cavaliere, Fuscaldo, Carnevale, Filella – è che la Calabria non rientri affatto fra le regioni che patisce una gravosa siccità».
«Dati alla mano, si osserva che si ha una situazione di rischio decisamente basso rispetto alle regioni del Nord Italia nel periodo estivo. Inoltre quest’anno non possiamo proprio dire che l’acqua sia mancata. È stato un anno particolarmente abbondante in termini di precipitazioni, considerando le alluvioni che hanno interessato il nostro territorio e di cui quest’ultimo ne porta ancora i segni».
E allora ci si chiede: «dove è finita tutta quest’acqua?», s’interrogano nella nota congiunta i quattro esponenti dell’opposizione consiliare.
«È evidente – prendono atto – che problemi di tale complessità vanno affrontati con metodo e a tempo debito. Ma come se nulla fosse ogni anno, disagi su disagi si accumulano sulle spalle dei malcapitati turisti e residenti, per la chiusura totale dei servizi idrici. Una situazione da terzo mondo».
Chiediamo quindi spiegazioni al sindaco e in particolare all’assessore ai lavori pubblici, considerato che da oltre dieci anni che gestisce tale delega, in merito ad eventuali sprechi, perdite, rotture o se c’è chi innaffiando prati e orti o riempiendo piscine o perpetrando furti d’acqua abbia potuto consumare tutta la riserva idrica disponibile del comune di Fuscaldo.
Forse è ancora troppo futuristico pretendere nel 2023 di avere l’acqua tutti i giorni a tutte le ore? È mai possibile che si debba razionare l’acqua solo in alcune fasce orarie e poi non averne per il resto della giornata neanche un filo, soprattutto quando il fabbisogno aumenta?», si chiedono ancora.
«Se qualcuno in giunta ancora non lo sapesse, ricordiamo che il Comune potrebbe attingere ai finanziamenti PNRR destinati proprio al contrasto della siccità. Magari si potrebbero utilizzare questi fondi per rifare la rete idrica ormai obsoleta o per individuare le perdite?»
MARE SPORCO
«E come se non bastasse a una mezza disgrazia se ne aggiunge l’altra metà: il mare sporco. Completa l’opera demolitoria del turismo in Calabria anche questa emergenza, che toglie definitivamente dignità ad un territorio costiero, prima, ambita meta turistica estiva ed ora relegato a luogo insalubre da evitare, per come si evince dalle considerazioni a mezzo social dei vacanzieri.
Ma le disgrazie non vengono mai da sole. A queste si aggiunge l’attuale maggioranza che come sempre riesce a stupire».
RICICLAGGIO PLASTICA: RACCOGLITORE SENZA ELETTRICITA’
«Nota di particolare rilievo va dedicata al sistema di riciclaggio della plastica di recente installazione su via Colombo. Nonostante la pubblicità che ne è stata fatta, abbiamo constatato che il monitor dell’impianto è completamente spento per mancanza di elettricità».
«Il giusto riconoscimento va poi dato all’infelice collocazione del raccoglitore. La mente illustre che ha inteso ivi collocarlo rivolgendo l’apertura per il deposito della plastica sul ciglio della strada non mancherà di essere candidato per un premio. Cosicché mentre si butta la plastica si può provare anche il brivido di essere investiti.
Crediamo quindi che sia inutile e perfino dannoso parlare di turismo quando non si sa bene di cosa si parli e non vengano garantiti diritti essenziali, fra cui poter fare una doccia, lavare i piatti o scaricare il water. O magari ci si immagina che la gente vada a lavarsi al fiume?
E’ FINITO IL TEMPO DEI PROCLAMI
«Per quello che abbiamo visto riteniamo colma la misura ed è finito il tempo degli inutili proclami tramite videomessaggi social che mascherano macroscopiche e vergognose scuse».
«La nobile arte della politica, come risaputo a servizio della collettività, impone che, una volta individuati i problemi, essi vengano affrontati e risolti definitivamente.
Per questo motivo i validi amministratori, in tempi di crisi, cercano soluzioni programmate, idonee e durature mentre solo quelli scarsi ed incompetenti, che inevitabilmente arrancano, vanno a caccia di eventuali responsabilità da addossare a chi ha altri ruoli e funzioni».