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Il direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute boccia il trasferimento della chirurgia a Cetraro

Il sacerdote don Sergio Locane: «La sanità/salute é questione di cuore, di amore non di numeri o postazioni»

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Don Sergio Locane

PAOLA (Cs) – Raccogliamo volentieri la “riflessione umana spirituale sulla sanità” del direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute, il sacerdote dottor don Sergio Locane.

«Ho appreso in questi giorni del piano di riordino della rete ospedaliera con il trasferimento della chirurgia dall’ospedale di Paola a quella di Cetraro. In qualità di direttore della pastorale della salute della diocesi di Cosenza non condivido/mo questa scelta. Siamo a favore di un potenziamento della rete ospedaliera a misura di uomo e in questo contesto dell’uomo sofferente e dei loro familiari.

Ogni ospedale deve essere completo per tutte le patologie affinché con cura e amore ogni persona sofferente sia aiutata e confortata dalla cura del personale sanitario.

Come chiesa noi tuteliamo l’uomo sofferente, ascoltiamo il suo dolore e quello dei familiari che vivono in ansia e preoccupazione per il loro caro e cerchiamo di aiutare concretamente le persone. La sanità/salute é questione di cuore, di amore non di numeri o postazioni. Curare deriva dal verbo amare, ossia dono, presenza, accompagnamento, compassione, tenerezza, ci sono e mi prendo cura di te.

Abbiamo a cuore la dignità della persona umana, creata a immagine di Dio, e specialmente quando questa dignità non viene accolta, e nelle forme più estreme lasciata sola, abbandonata a se stessa.

La sanità/salute é il grande dono che Dio concede all’uomo e quando si è provati dalla malattia, dal dolore, abbiamo bisogno delle cure, dell’attenzione, del farsi carico della sofferenza, abbiamo bisogno di una sanità dove la persona e’ al centro dell’attenzione, dove ogni persona possa trovare ristoro, aiuto e conforto nella fase di malattia o infermità.

Quante sofferenze abbiamo accolto, quanti dolori, quante famiglie provate abbiamo come Chiesa, e continuiamo a farlo, ascoltato, aiutato, consolato in maniera concreta relazionandoci con il personale sanitario che ringrazio sempre per la loro grande professionalità, impegno, sacrificio e umanità che li contraddistingue.

Il personale medico va tutelato, sostenuto, aiutato, anche questo rientra nei compiti che la Chiesa mi ha affidato. Solo avendo a cuore e a cura la persona umana realizzeremo una società civile dove l’amore, la cura, il bene comune sono i cardini portanti dell’essere umano».