PAOLA (Cs) – «Abbiamo sempre seguito una linea sobria, di fiducia e correttezza istituzionale, fino a quando, ieri, non sono stati diffusi gli atti ufficiali della nuova rete ospedaliera, scoprendo che Paola non è Dea di primo livello ma stabilimento ospedaliero. Non era previsto né alcuno aveva configurato tale scenario. Ora siamo pronti a impugnare il provvedimento al Tar Calabria, siamo già in contatto con un grosso amministrativista calabrese».
E’ quanto ha dichiarato a Calabria Inchieste il sindaco di Paola, Giovanni Politano, nell’ambito di una chiacchierata sulla vicenda dell’ospedale San Francesco.
«La nostra è sempre stata una linea istituzionale corretta – aggiunge il primo cittadino – caratterizzata da colloqui frequenti con il presidente della Regione Calabria. Non esisteva alcun atto ufficiale sottoscritto, nessuna carta che potesse far presagire chissà quale brutta notizia per Paola. Non potevamo fare altrimenti. Abbiamo ascoltato e dialogato con chi di dovere, ci è stato detto che la struttura di Paola sarebbe stata potenziata e arricchita di reparti e servizi. Cosa dovevamo fare? Una guerra contro il nulla? Non fidarci a prescindere? Non è questa lungimiranza né serietà politica e istituzionale», afferma.
E ancora: «In tale contesto abbiamo anche voluto che all’ultimo incontro con il presidente della Regione partecipasse il Comitato popolare. Siamo stati noi a invitarli e loro sono venuti. Se dovevamo nascondere qualcosa, non avremmo proposto tale sinergia. Il nostro assessore Logatto si è pure recato a un sit it di protesta del Comitato, proprio perché non avevamo nulla da nascondere, ma abbiamo ascoltato tutte le parti».
«In quella sede i tecnici ci hanno illustrato dati di produttività che andavano contro la chirurgia di Paola e noi, di rimando, abbiamo detto che il punto nascita di Cetraro (trasferito anni fa da Paola) era crollato come numeri. Si era detto con il presidente Occhiuto che quel reparto sarebbe tornato presto al San Francesco. Ma in questo momento, hanno riferito alla Regione, la chirurgia doveva andare a Cetraro perché lì c’era la terapia intensiva. Quando abbiamo risposto che anche a Paola c’era la terapia intensiva, il dottor Profiti ci ha detto che non era ufficiale, che non era un reparto. Ci è stato detto che appena avrebbero messo a posto la rianimazione, a Paola sarebbero tornati dieci posti letto di chirurgia», svela il sindaco.
E aggiunge: «Ci siamo fidati di Occhiuto e dei tecnici, ci sono stati riconosciuti vari servizi ospedalieri e altri potenziati, come promessoci, ma nessuno ci ha detto che avremmo perso il Dea di primo livello e saremmo diventati stabilimento. Lo abbiamo scoperto ieri».
Dunque, «visto che non siamo d’accordo con questa linea, ora tuteliamo l’interesse di Paola. Abbiamo già avviato un dialogo con un grosso amministrativista calabrese e abbiamo già fissato un appuntamento al ministero della Salute, visto che tale atto è soggetto ad approvazione ministeriale. Chiederemo anche i dati della produttività di tutti i reparti di entrambi gli ospedali per portare avanti una battaglia di merito che sia convincente».
E infine: «Siccome tutti stanno strumentalizzando, come se il sindaco avesse colpe e potere decisionale in tal senso, è il caso di ricordare che il presidente della Regione è stato sostenuto elettoralmente dalla consigliera comunale Emira Ciodaro che veniva poi appoggiata a Paola, alle elezioni comunali, dall’ex sindaco Roberto Perrotta. Quindi: di cosa stiamo parlando»?, s’interroga Politano.