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L’elettore di centrodestra deluso da Occhiuto: ha messo ai posti di comando i «riciclati della sinistra becera»

«Dovevi mettere da parte quei signori che avevano gestito fino a quel momento e con loro anche i loro servi sciocchi. Alle prossime elezioni non andrò a votare»

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Il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto

LA LETTERA – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un elettore del centrodestra, un ormai ex fedelissimo del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che – a quanto pare – inizia a perdere forza contrattuale in seno alla sua stessa maggioranza, dove molti consiglieri regionali sarebbero meno considerati di altri, a seconda dell’appartenenza territoriale e/o politica, e dove la collegialità pare scarseggi già dalla prima ora.

“Caro Presidente Occhiuto, in questi giorni riflettevo perché l’ho votata. Per arrivare a chiedermi perché l’ho votata, sicuramente c’è un motivo serio valido o, meglio, più di uno.

Quando io come tanti altri calabresi ci siamo trovati difronte le elezioni regionali, venivamo fuori o stavamo venendo fuori da una pandemia mondiale, che ha messo in evidenza la debolezza umana davanti un qualcosa di piccolo, anzi microscopico che non potevamo vedere e né tanto meno controllare.

Questo minuscolo essere aveva messo in crisi il sistema sanitario del nord, ben organizzato con fior di professoroni e di strumentazione. Noi del Sud graziati in parte, forse per il clima, ci siamo resi conto che la nostra sanità era a pezzi, ma tanto a pezzi, e tutto ciò che ci sembrava normalità è diventato ad un tratto disservizio.

Mentre prima era normale aspettare mesi per una visita, pagare le analisi pur essendo esenti, alzarsi alle 5 della mattina per mettersi in fila per farsi riconoscere l’esenzione ticket, andare fuori per farsi curare, leggere sui giornali di casi di malasanità, ora non lo era più.

Quei partiti e quegli uomini, che avevano gestito la sanità fino a quel momento, erano divenuti demoni da combattere, non avevano saputo difendere il popolo calabrese, lo avevano esposto alla morte sicura, non avevano protetto chi lo aveva votato, chi gli aveva dato fiducia.

Hai deciso di metterti in campo, hai deciso di prenderti sulle spalle tutte quelle richieste dei calabresi che fino a quel momento erano rimaste lì in silenzio, come Jole.

Per me votarti, è stato semplice, ti conoscevo, militavo da anni per la tua stessa corrente politica, ero lì a votare Jole, ero lì quando gli altri non condividevano le nostre idee, quando sui social attaccavano Berlusconi, ero lì nelle tante campagne elettorali aspettando che prima o poi arrivasse il nostro momento e potessimo dimostrare quanto eravamo bravi, quanto saremmo stati in grado di dimostrare alla vecchia politica delle parole, i fatti. I fatti del cambiamento, un nuovo modo di rapportarsi agli altri, un nuovo modo di risolvere le problematiche.

Ma anche e soprattutto di mettere da parte quei signori che avevano gestito fino a quel momento e con loro anche i loro servi sciocchi.

Anche, perché, se non avevano saputo operare fino ad allora perché lo avrebbero saputo fare adesso con una forza politica diversa dalle loro convinzioni politiche, espressione di un nuovo corso.

Invece no, le cose sono diverse, ai posti di potere si vedono sempre più i riciclati, i cambia bandiera, i cambia casacca e se ieri erano espressione di quella sinistra becera che ha cercato di coltivare il proprio orticello, oggi sono da questa parte sempre a cavallo, sempre con le stesse dinamiche, con lo stesso modus operandi.

Hai portato i cubani, hai fatto sanibook, stai spendendo i soldi del PNRR, stai risolvendo la problematica dell’emergenza urgenza, ma ti posso garantire che le dinamiche interne messe su da chi hai messo a gestire la sanità, sono le stesse dei tuoi ex avversari elettorali.

Direttori Generali, Commissari, Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari, Referenti Sanitari, Referenti Amministrativi, loro scelgono chi deve andare avanti e chi no, loro scelgono le ditte che devono lavorare (a discapito di quelle calabresi), loro scelgono chi assumere, loro indirizzano le scelte della sanità calabrese!

Loro sono le tue mani, loro sono il tuo pensiero, loro sono espressione del tuo operato.

Loro gestiscono, con tanta prosopopea, con tanta certosina esperienza nel fare. Da quello che vedo, questo operato dall’apparenza fattiva utilizza strumenti e dinamiche che hanno delle falle.

Vengono utilizzati strumenti normativi per effettuare vere e proprie epurazioni interne agli assetti organizzativi delle stesse Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Strumenti normativi previsti nei CCNL che vengono utilizzati a favore di pochi, in alcuni casi già graziati da quella sinistra che ha gestito precedentemente.

Uomini e donne validi messi da parte perché sono espressione di quella destra che dovrebbe portare avanti le idee per le quali i calabresi hanno votato.

Caro Presidente, ciò non mi piace, ciò mi mette in difficoltà.

Il modus operandi non può essere questo, ritengo che si deve lavorare per fare il bene della collettività tenendo presente perché ti hanno dato fiducia.

La gestione del proprio orticello, in parte limitata, ai consiglieri regionali, in quanto non gli hai dato alcun assessorato, non può però limitare l’agire per il bene della popolazione.

Nel 2023 il voto in scambio del favore non edifica la politica e né i Calabresi.

Con tutta franchezza alle prossime elezioni sarò sicuramente tra chi non andrà a votare. Perché non mi riconosco in questo modus operandi.

Buona vita Presidente“.