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Botte da orbi al Pronto soccorso dell’ospedale di Paola, medico aggredito a calci e pugni dai parenti di un paziente

In dieci si sarebbero fiondati come furie contro l'operatore: uomini e donne di Fuscaldo. Sette giorni di prognosi al malcapitato

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Una corsia ospedaliera del San Francesco di Paola

PAOLA (Cs) – Medico aggredito a calci e pugni dai parenti di un paziente al Pronto soccorso dell’ospedale di Paola.

Il gravissimo episodio, di inaudita violenza, è accaduto questa mattina intorno all’13:30 ad opera di una famiglia fuscaldese che aveva accompagnato il parente presso il Pronto soccorso del S. Francesco per una colica renale.

L’aggressione nei confronti del medico sarebbe scaturita perché i familiari dell’uomo pretendevano che fosse, immediatamente, sottoposto ad una tac subito dopo l’arrivo nella struttura ospedaliera. Ma alla risposta del medico di pazientare un pochino si è scatenato il putiferio.

I parenti dell’uomo, una decina di persone tra cui anche alcune donne, approfittando della porta aperta perché stava entrando un altro paziente, si sarebbero fiondati all’interno come delle furie e avrebbero cominciato a urlare e a inveire contro il medico che veniva aggredito e preso a calci e pugni in testa, mentre tutto il personale infermieristico e ausiliario presente veniva pesantemente insultato.

Le urla e il trambusto hanno attirato subito l’attenzione degli altri parenti, che attendevano fuori e che hanno cercato di sfondare la porta antipanico per entrare.  

Fortunatamente il medico ha evitato il peggio grazie all’intervento degli infermieri e della guardia che a fatica sono riusciti a bloccare l’aggressore.

A sedare gli animi è poi intervenuta anche la polizia.

Il tutto è accaduto sotto gli occhi increduli degli altri pazienti che attendevano il loro turno in Pronto soccorso. Il medico, che ha riportato una prognosi di sette giorni, si riserva di presentare querela alla polizia.

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it