CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste dell’avvocato Francesco Nicoletti ha assolto un 37enne rossanese da tutte le gravissime accuse per le quali la ex moglie lo aveva denunciato.
Il giovane, per tali fatti, era stato sottoposto ad una ordinanza di misura cautelare personale con le contestazioni di stalking aggravato, rapina e violenza privata.
Per come denunciato, a causa di una eccessiva gelosia, la donna sarebbe stata oggetto di pedinamenti, controlli e appostamenti, nonché di ingiurie e di espressioni offensive.
Reiterate le molestie riferite, sfociate anche in minacce e aggressioni, con condotte protrattesi nel tempo che avevano cagionato nella donna un perdurante e grave stato d’ansia tale da ingenerare nella stessa il fondato timore per la propria incolumità personale, costringendola a mutare il proprio stile di vita.
Per tali fatti il GIP presso il Tribunale di Castrovillari aveva emesso nei confronti dell’indagato una ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con prescrizione di tenersi ad una distanza di 300 metri da tali luoghi e dalla vittima e con imposizione del divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la stessa donna.
Nell’ordinanza il GIP ripercorreva i fatti denunciati dalla donna ritenendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine alle ipotesi di reato in contestazione.
Per come ricostruito, dopo l’avvio del procedimento di separazione consensuale l’uomo non avrebbe accettato la fine del rapporto con la donna mettendo in atto vere e proprie condotte moleste pretendendo che la ex non avesse altre relazioni. Dopo una prima denuncia sporta dalla donna e poi ritirata nel tentativo di non esacerbare gli animi, anche per la consensualità della pratica di separazione in corso, le condotte moleste sarebbero proseguite in un crescendo, fino a sfociare nelle minacce con una pistola giocattolo e nella riferita aggressione con rapina del telefono cellulare.
Per il GIP, dal racconto della donna emergevano due importanti riscontri costituiti dal rinvenimento della pistola giocattolo e del telefono cellulare sottratto alla persona offesa.
Su richiesta del Pubblico Ministero, qualche mese dopo la donna veniva sentita dinanzi al GIP nelle forme dell’incidente probatorio e in quella sede, su pressanti e incessanti domande della difesa dell’uomo, dava una versione dei fatti totalmente differente rispetto a quella denunciata.
Proprio sulla scorta dell’esito dell’incidente probatorio veniva formulata una richiesta di archiviazione del procedimento, poi accolta dal GIP, in quanto emersa, per come evidenziato dalla difesa, l’assoluta falsità delle dichiarazioni rese dalla donna ai danni dell’ex-marito.