PAOLA (Cs) – «Quando l’ospedale di Paola avrà una terapia intensiva adeguata, è giusto che abbia una chirurgia. Non si può mettere a rischio la vita delle persone».
E’ quanto afferma Maria Francesca Veneruso, medico di base, presidente dell’associazione “La Salute del Cittadino”.
«Solo allora – spiega meglio – si potrà strutturare un reparto di emergenza e urgenza di eccellenza, forti anche di Elisoccorso, potenziamento del Pronto Soccorso, dei reparti di Oncologia e Ortopedia, dell’Emodinamica e del ripristino del Punto nascita, tanto desiderato e richiesto dai cittadini», afferma in una nota.
«Finalmente – aggiunge – l’ospedale di Paola avrà 4 posti di rianimazione che verranno costruiti di nuovo per avere maggiore spazio e disponibilità rispetto ai preesistenti, nati durante emergenza Covid».
«Una tale riorganizzazione ospedaliera è sicuramente indice di risultati eccellenti rispetto al passato. Il caso della Chirurgia e gli eventuali momentanei spostamenti si devono ricercare non in scelte politiche, ma dovute all’assenza nel nostro nosocomio di una sala di rianimazione, presente a Cetraro ed in via di realizzazione a Paola. A questo si aggiunge anche la mancanza di professionisti anestesisti che, riducendo il numero degli interventi chirurgici possibili, ha creato disagi, circostanza tangibile già nota a questa Associazione, che riduce la percentuale degli interventi pari a 0.30, anche questa necessaria al mantenimento di un reparto di chirurgia».
«L’attivazione di un reparto di Emodinamica, per esempio, implica un certo numero di abitanti oltre 20.000 che Paola non ha, nonostante questo sarà messa in funzione. La riorganizzazione ospedaliera, ripeto, non è quindi dettata da moti politici o altro, ma da scelte tecniche importanti che il cittadino non conosce e che a volte lo induce a pensare a motivazioni non idonee».
«Voglio ringraziare, come presidente dell’associazione “La Salute del Cittadino”, insieme a tutti i soci, l’attuale amministrazione comunale di Paola per l’interessamento e il consigliere regionale Sabrina Mannarino per il contributo alla sanità in generale e non solo in questo caso della riorganizzazione ospedaliera», conclude la dottoressa Veneruso.