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Giù le mani dall’ospedale di Paola: tre pullman di manifestanti diretti verso Catanzaro

La scelta politica di aiutare Cetraro e danneggiare Paola. La comunità dei parroci schierata coi manifestanti. La difesa tardiva di Occhiuto non regge

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PAOLA (Cs) – Tre pullman sono partiti questa mattina verso Catanzaro (due da Paola, uno si accoderà a Lamezia Terme) per il preannunciato sit-in pacifico organizzato sotto la sede della Cittadella regionale contro il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che penalizza l’ospedale San Francesco di Paola, declassato a stabilimento, e promuove a Dea di Primo Livello il nosocomio di Cetraro. 

Un piano avversato in vari ambiti sociali, da Paola e fino a Campora San Giovanni, ad eccezione di poche voci fuori dal coro.

La stessa amministrazione comunale di Paola, del medesimo colore politico del gruppo di Occhiuto, ha ingaggiato due avvocati per aggredire il provvedimento in sede giudiziaria amministrativa.

Il trasferimento della chirurgia e del Dea è avvenuto nell’ambito di un presunto accordo politico tra il governatore forzista Roberto Occhiuto, sostenuto elettoralmente dal gruppo dell’ex governatore Mario Oliverio, e il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, di area Pd. In tale contesto Occhiuto ha pure nominato manager e dirigenti di centrosinistra, facendo infuriare i militanti genuini di centrodestra.

Tecnicamente, Occhiuto parla di mancanza della terapia intensiva a Paola, ma è una motivazione che vacilla e non poco: intanto perché a Paola ci sono quattro posti di terapia intensiva, regolarmente collaudati; poi perché, comunque, non esistono cliniche nell’alto tirreno cosentino munite di terapia intensiva, ma Occhiuto non ha mai assunto alcun provvedimento in tal senso, usando due pesi e due misure.

V’è da dire, infine, che l’assalto politico a Paola era stato pianificato da mesi. Difatti, Calabria Inchieste scrive da quasi un anno di incontri e bozze di documenti, alleanze e decisioni nelle stanze del potere, ma Occhiuto ha sempre scansato quesiti e incontri, reiterate domande poste da Graziano Di Natale e dal Comitato popolare, senza mai parlare di questo argomento (nemmeno alla cerimonia di accensione della lampada al Santuario di Paola), se non a fatto compiuto.

L’unico ad aver protestato energicamente senza mai fermarsi, combattendo anche contro il suo stesso gruppo di appartenenza: l’ex consigliere regionale Graziano Di Natale, che ancora oggi è parte attiva della protesta e che nelle prossime dovrebbe ufficialmente abbandonare la maggioranza Politano.

Tornando alla manifestazione, il Comitato popolare per la difesa del diritto alla salute sarà presente sotto la Regione alle ore 11.

«La pubblicazione del piano di riordino della rete ospedaliera è un atto che lede il diritto alle cure di un intero territorio, il tirreno cosentino, ma non solo», denuncia.

Un collegamento di saluto della comunità religiosa, questa mattina, ha confortato i manifestanti: padre Aurelio, don Sergio, don Bruno e don Antonio Adamo, che hanno compreso le ragioni politiche della scelta, si sono stretti attorno ai manifestanti, sperando di poter smuovere la coscienza delle istituzioni.