Home Calabria Rete ospedaliera, 5 consiglieri cetraresi: «Subito un’Assise straordinaria»

Rete ospedaliera, 5 consiglieri cetraresi: «Subito un’Assise straordinaria»

Richiesta dei consiglieri comunali di minoranza di Cetraro: Giuseppe Aieta, Angelo Aita, Gabriella Luciani, Benedetta Saulo e Massimiliano Vaccaro, perplessi sul presunto potenziamento della struttura cetrarese

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CETRARO (Cs) – Un consiglio comunale straordinario e urgente, aperto al pubblico, con un solo argomento di discussione: il nuovo Piano sanitario sulla riorganizzazione della rete ospedaliera n. 198/2023 approvato con decreto del presidente Roberto Occhiuto, commissario alla sanità della Regione Calabria. Lo chiedono i consiglieri comunali di minoranza di Cetraro: Giuseppe Aieta, Angelo Aita, Gabriella Luciani, Benedetta Saulo e Massimiliano Vaccaro che hanno protocollato la richiesta.

«Con il Dca n. 198 del 12 luglio u.s. – scrivono i consiglieri d’opposizione nella richiesta – è stato emanato il nuovo piano di “Riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti”.  

L’attuazione del suddetto decreto produrrà una serie di effetti sull’offerta sanitaria del nostro territorio interessando, in maniera importante, anche l’ospedale di Cetraro. Il piano di riorganizzazione presenta, in particolare per il centro spoke Cetraro-Paola, diversi elementi di contraddizione che richiedono l’attivazione di una discussione di approfondimento con il coinvolgimento degli operatori sanitari, delle forze politiche e sindacali, dei comitati civici, delle associazioni cittadine e della società civile».

Nei giorni scorsi quattro consiglieri di minoranza Aieta, Aita, Saulo e Vaccaro, tranne la forzista Luciani, sul nuovo Piano sanitario hanno attaccato il sindaco Ermanno Cennamo «che continua a prendere lucciole per lanterne» perchè ha salutato con soddisfazione il nuovo decreto di Occhiuto che trasferisce, solo temporaneamente, la chirurgia dall’ospedale di Paola a quello di Cetraro.

Il sindaco Cennamo: «Farebbe bene, e con lui la sua maggioranza, ad usare maggiore cautela, prima di fare affermazioni avventate. Dovrebbe invece convocare, con urgenza, un consiglio comunale aperto al contributo della città, perché la vertenza sanità è tutt’altro che risolta – hanno sottolineato i quattro consiglieri di minoranza – e rischia di diventare un ulteriore fallimento per la comunità del Tirreno cosentino».

Per i quattro consiglieri d’opposizione il nuovo decreto sulla Sanità «presenta molti proclami e poche certezze. A leggere le dichiarazioni di giubilo del sindaco di Cetraro pensavamo che il decreto 64, meglio noto come “decreto Scura”, che aveva riorganizzato la sanità regionale, fosse finalmente un brutto ricordo – ricordano i consiglieri Aieta, Aita, Saulo e Vaccaro – Anni di battaglie con i vari commissari che si sono succeduti perché non fosse attuato, interlocuzioni lunghe e faticose con i direttori generali che via via si avvicendavano all’Asp, battaglie legali, e poi il punto forte, dettato da Jole Santelli, allorquando decise che il decreto 64 del 2016, illogico e antieconomico, sarebbe stato smantellato.

Alla presenza dei sindaci di Paola e Cetraro, dei capi dipartimento, dei consiglieri regionali dell’epoca e del direttore dello spoke Cetraro-Paola, nel 2020, la Presidente Santelli annunciò il nuovo Piano: Cetraro polo chirurgico, Paola polo medico, lontano da dannosi ed irrazionali campanilismi.

Pensavamo, dunque, che quelle battaglie di buon senso avessero portato all’unica soluzione dettata dalla ragionevolezza e dalla visione politica, cui il Presidente Occhiuto, responsabilmente, non poteva, ovviamente, non ispirarsi. Ma siccome abbiamo il brutto vizio di leggere ed approfondire, ci siamo accorti con stupore che così non è, notando una serie di incongruenze.

Infatti, sullo Spoke Corigliano-Rossano il nuovo Piano è chiaro: il primo ospedale è polo medico, il secondo chirurgico. Ma quando andiamo a scorrere le previsioni dello Spoke Cetraro-Paola arriva la doccia fredda – evidenziano i consiglieri – Cetraro solo momentaneamente diventa non polo chirurgico, il che avrebbe significato anche la presenza dell’ortopedia, ma sede di chirurgia, sol perché è presente la rianimazione».

Nel Decreto, infatti, si legge che: “collocazione dell’attività chirurgica in continuità con la Terapia Intensiva allo scopo di assicurare adeguati standard di sicurezza. In considerazione di ciò le attività chirurgiche sono da prevedersi, in prima battuta, presso il plesso di Cetraro per essere parzialmente riallocate (fino al 50% dei posti letto) su quello di Paola successivamente alla realizzazione e all’attivazione della Terapia Intensiva”. Quindi: nessun Polo Chirurgico».

Ma c’è di più. «Qualche mese fa era stato annunciato il servizio di “Stroke Unit”, ricordate? Bene, è sparito anche quello perché se prima la Neurologia era prevista a Cetraro, adesso viene prevista a Paola.

Anche il laboratorio analisi è previsto solo a Paola, così come il servizio trasfusionale, funzione questa essenziale per riaprire il Punto nascita e che di norma dovrebbe essere allocato presso il polo chirurgico».

E per finire: «chiuso il pronto soccorso (che rimane a solo Paola), abolizione dei posti letto di lungodegenza, nonché quelli in “day hospital” dei reparti di medicina ed oculistica ed il servizio di radiologia che viene previsto a Cetraro senza primario».

È evidente, quindi, che: «Tutto ciò che oggi è previsto dal decreto rimarrà solo carta straccia se il Punto nascita non verrà subito riaperto, se per fare una tac o una risonanza ci vorranno mesi e mesi, se l’urologia non riuscirà a garantire gli interventi necessari, se gli 8 posti di sub intensiva non saranno attivati». Il tutto con buona pace del Sindaco che continua a prendere lucciole per lanterne, illudendosi che “sia stato premiato il lavoro silenzioso” dell’amministrazione senza aver letto una sola riga del decreto».

 fiorellasquillaro@calabriainchieste.it