Home Calabria Relazione prefettizia sul “caso Rende”, l’intervento dell’imprenditore Agostino Iacovo

Relazione prefettizia sul “caso Rende”, l’intervento dell’imprenditore Agostino Iacovo

«Attacco mediatico rivolto contro la mia persona volto a screditarmi attraverso la falsa notizia circa la mia vicinanza a contesti delinquenziali»

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La sede del Comune di Rende

RENDE (Cs) – L’imprenditore Agostino Iacovo, cetrarese, ha chiesto ospitalità agli organi di stampa per una precisazione riguardo quanto pubblicato in merito alla relazione prefettizia relativa al “caso Rende”

«Io sottoscritto Agostino Iacovo legale rappresentante della società Pubblidei srl, con sede in, rivolgo agli organi di informazione la seguenti note.

Ieri e oggi sono stati divulgati su media e blog stralci del contenuto della relazione del Prefetto di Cosenza riguardante lo scioglimento dell’Amministrazione comunale di Rende.

In tale relazione prefettizia, la suddetta società Pubblidei srl, sarebbe additata quale persona giuridica che avrebbe illegittimamente subappaltato il servizio di installazione e gestione di impianti pubblicitari conferito dall’Amministrazione di Rende (con divieto di subappalto) alla società Pubbliemme (oggi Diemmecom).

A prescindere dall’anomala pubblicazione on-line del contenuto della Relazione del Prefetto di Cosenza, atto che ha finalità istituzionali ben precise e diverse da quelle dell’essere utilizzata addirittura su blog per finalità lesive dell’onore e del decoro di una persona, vi è che la “Pubblidei” mai ha ottenuto subappalti per la gestione degli impianti pubblicitari da parte della Pubbliemme srl, ma ha solo provveduto alla commercializzazione di detti impianti, come peraltro avvenuto da parte di altri operatori commerciali, e mai alla gestione degli stessi.

Per altro verso, ossia riguardo all’ulteriore attacco mediatico rivolto contro la mia persona volto a screditarmi attraverso la falsa notizia circa la mia vicinanza a contesti delinquenziali, non posso che prendere atto della recrudescenza della persecuzione mediatica che ritenevo obliterata dopo la sentenza di assoluzione emessa, nel lontano 2017, dalla Corte di Appello di Catanzaro, che, rispetto all’imputazione di concorso esterno, ha accertato la mia innocenza con la più ampia formula “perché il fatto non sussiste”.

Poiché non intendo, più, soggiacere a tale infernale circuito mediatico e, al contempo, ritenendo indispensabile che le Istituzioni siano portati a conoscenza di circostanze documentali antitetiche rispetto al contenuto della relazione prefettizia, nei termini mediaticamente divulgati e sopra riportati, ho conferito mandato ai miei legali, gli avvocati Carmine Curatolo e Roberto Le Pera, perla mia tutela legale penale con riguardo alla pubblicazione delle notizie diffamatorie nonché per la formulazione di istanza al Prefetto di Cosenza volta alla mia audizione, onde poter dimostrare documentalmente la non rispondenza al vero circa l’esistenza di un illegittimo subappalto alla società Pubblidei del servizio di installazione e gestione di impianti pubblicitari conferito dall’Amministrazione di Rende alla società Pubbliemme (oggi Diemmecom).

Chiedo agli organi di stampa la divulgazione del presente documento».

Anche se Calabria Inchieste non ha trattato i contenuti della relazione citata dall’imprenditore Iacovo, abbiamo ritenuto opportuno ospitare il suo scritto per consentire allo stesso di offrire doverosi chiarimenti.