CETRARO (Cs) – Noi Moderati, sezione di Cetraro, chiama alle sue responsabilità il presidente Roberto Occhiuto e chiede, in attuazione del nuovo decreto n.198/2023, l’immediata apertura del Punto nascita dell’ospedale di Cetraro
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«Ci saremmo aspettati una vera e propria revoca del Dca n.64/2016 e un decreto commissariale nuovo di zecca, riguardo la riorganizzazione della rete ospedaliera dello Spoke Cetraro-Paola – esordisce il coordinatore di Noi Moderati Cetraro, Pino Losardo – Con particolare attenzione ai servizi dell’emergenza-urgenza e ad una più adeguata ridistribuzione dei servizi di cure graduate che costituiscono, così come sottolinea chiaramente il Dca n.198/2023, le nuove frontiere dei sistemi sanitari più avanzati, in termini di risposte concrete ai nuovi bisogni di salute e a quelli di alta qualificazione».
Secondo Losardo il nuovo Decreto «non tagliando i ponti con il precedente decreto Scura, non è altro che un surrogato di modifiche e integrazioni di quest’ultimo.
Lo sottolineano, chiaramente, le premesse dello stesso Decreto 198. Nessuno dimentica come la presentazione del decreto Scura, nel 2016, era servita ad accentuare, con le sue disposizioni, l’atavica conflittualità campanilistica tra Cetraro e Paola che, oggi, è assolutamente folle e tribale.
Oggi, possiamo parlare di una riconquistata autonomia gestionale della Sanità da parte della “Regione Calabria” e pur riconoscendo lo spessore politico e amministrativo dell’on. Roberto Occhiuto, a cui ci legano vincoli di antica amicizia, riteniamo che, nella redazione di questo Decreto, abbia commesso tanti errori nella riorganizzazione dei Servizi sanitari, resi dallo Spoke di Cetraro.
Sviste che per il coordinatore Losardo «sono evidenziate da contraddizioni nell’erogazione di prestazioni e cure altamente specialistiche, che riflettono un sistema di potere non ancora scomparso facente capo ad operatori sanitari di alto profilo, particolarmente influenti in sede decisionale nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.
Le nostre aspettative andavano in una diversa direzione – sottolinea il partito di centrodestra – Un Decreto drastico e perentorio, che avesse come principio l’esclusiva competenza medica in tema di redistribuzione dei servizi, attraverso una disposizione territoriale più razionale ed efficiente sia dell’Area Medica, che del Blocco Chirurgico.
Dal 4 agosto 2019, non nasce più un bambino sul territorio costiero della Provincia cosentina. Un dato che umilia e mortifica tutti i cittadini che risiedono in questo lembo sperduto della nostra Repubblica, e soprattutto le future mamme, spesso costrette a mettere a rischio la loro gravidanza in strutture lontane e sempre più difficili da rinvenire. Sarebbe il caso di mettere fine, una buona volta, al più vergognoso stato di discriminazione, mai subìto dal popolo di una nazione ricca e avanzata come l’Italia.
L’Unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia (Uoc) fa parte della riorganizzazione dei servizi nel presidio ospedaliero di Cetraro, così come previsto nel Decreto Occhiuto. Esiste già, in tale struttura, un reparto pienamente ed egregiamente operativo. Ampia disponibilità di sale operatorie, modernamente attrezzate e collaudate. Una “Sala parto”, finemente ristrutturata da tempo. Una divisione professionalmente organizzata e capace di garantire prestazioni assistenziali di alto livello.
Tutte le criticità, rilevate dalla “task force ministeriale”, nel luglio del 2019, sono state ampiamente superate. Appena i tavoli ministeriali daranno il loro parere occorre rendere subito operativo il “Punto nascita” del Iannelli.
Il “Punto nascita” di Cetraro può rappresentare il primo esempio di una Sanità, in Calabria, e nel nostro territorio, che vuole recidere nettamente i legami con una politica regionale del passato, che non ha mai preso in seria considerazione la sacralità della vita della persona umana. Violando, sempre impunemente, i diritti alla salute del cittadino, previsti dalla nostra Costituzione.
Dall’on. Roberto Occhiuto – conclude Losardo – ci aspettiamo, al più presto, un Suo energico intervento e confidiamo nella sua autorevole presenza, in reparto, alla nascita del primo bambino del Tirreno cosentino, dopo oltre quattro lunghi anni».
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it