AMANTEA (Cs) La scuola “Pascoli” è ancora chiusa per i lavori di adeguamento sismico, e c’è chi – come il Partito democratico “Moro Berlinguer” – si interroga sul futuro degli studenti all’avvio dell’anno scolastico 2023/2024.
«Dove svolgeranno le lezioni le alunne e gli alunni della scuola Pascoli a settembre?», si chiede la coalizione di centrosinistra che ha proseguito evidenziando come «la città attende una risposta. Continuiamo ad esprimere preoccupazione riguardo all’allocazione delle classi delle scuole Pascoli, in previsione dell’imminente avvio dei lavori di adeguamento sismico. Il nostro quesito fatto all’amministrazione a inizio mese è rimasto senza risposta. Nonostante le nostre sollecitazioni e nonostante i diversi interventi propositivi della consigliera PD Emilia Di Tanna, volti a trovare una soluzione dignitosa all’emergenza nell’interesse delle alunne e degli alunni, non si muove foglia».
E, ancora: «Siamo perplessi per il silenzio che avvolge l’emergenza infrastrutturale scolastica. Le preoccupazioni delle famiglie, che ogni giorno registriamo, si stanno giustamente amplificando. Ancora, a meno di due mesi dall’inizio delle elezioni, i genitori non sanno dove dover accompagnare i propri figli a scuola. Ribadiamo la nostra posizione assolutamente contraria ad una allocazione delle classi presso il Campus Temesa. Luogo che non riteniamo adatto ad ospitare le attività didattiche. Chiediamo di conoscere cosa è stato fatto negli ultimi tredici mesi per far fronte a questa problematica».
Ad oggi non è dato sapere «a che punto siano i lavori delle scuole medie. Ne, tantomeno, quale siano le prospettive di consegna lavori della Ragioneria. In quest’ultimo caso, chiediamo di adoperarsi per far sì che la Presidente della Provincia – con cui questa amministrazione ha ottimi rapporti -, prima dell’inizio dell’anno scolastico, metta a disposizione della comunità scolastica la struttura».
Infine: «Proprio non vorremmo trovarci dinnanzi a disattenzione e noncuranza, perché queste si tradurrebbero inevitabilmente in danno e pregiudizio per la comunità scolastica. Attendiamo, dunque, una risposta. È la città ad attenderla».
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