REGGIO CALABRIA . Un affollato “Salone dei Lampadari Italo Falcomatà” di Palazzo San Giorgio ha accolto la presentazione dell’ambizioso “I Walk the line”, un progetto della Città Metropolitana di Reggio Calabria, promosso in collaborazione con il Ministero dell’Interno e finanziato nell’ambito del Pon Legalità 2014-2020, che ha come obiettivo strategico quello dell’inclusione sociale e dell’educazione alla legalità per i giovani a rischio devianza del territorio reggino.
Alla presentazione ha preso parte il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, insieme al Consigliere delegato alle Politiche Sociali dell’Ente Domenico Mantegna, la responsabile e coordinatrice del Progetto, Domenica Catalfamo, i coordinatori di area Antonietta Dominello e Marisa Meduri ed, in video-collegamento, il Sottosegretario al Ministero dell’interno Wanda Ferro. Presenti anche la Viceprefetto, Stefania Caracciolo, rappresentanti della Questura dell’Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni rappresentato da Rosa Morbegno, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello Gerardo Dominijanni e numerosi professionisti attivi nel progetto.
“I Walk the line” mira all’inclusione sociale e lavorativa di particolari categorie di soggetti a rischio devianza attraverso il supporto diretto di operatori quali psicologi, formatori, educatori ed altre figure utili e funzionali al contrasto del disagio adolescenziale, promuovendo la cultura e la legalità, da una parte, ed il lavoro come strumento di riscatto sociale e territoriale.
«Un’iniziativa di straordinario valore civile e sociale – spiega il Consigliere metropolitano delegato alle Politiche Sociali Domenico Mantegna – che sta già producendo risultati importantissimi e forse inaspettati anche all’interno di famiglie che hanno dimostrato, in più casi, una disponibilità ad avviare tanti giovani verso strade ed orizzonti diversi. Alcuni di questi sono a rischio ed altri purtroppo hanno già conosciuto gli effetti della Giustizia per condotte non consone o conformi alla legge. Sono questi i casi di maggiore soddisfazione registrati nel rilevare l’efficacia e l’importanza del progetto e la sua enorme potenzialità».
I destinatari del progetto sono i giovani con età compresa fra i 14 e i 25 anni, residenti nel territorio metropolitano di Reggio Calabria. Tre gli ambiti zonali di intervento: Reggio Calabria, Rosarno e Caulonia. Le attività prevedono la partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti in percorsi di legalità attraverso varie attività, esperienze di riscoperta dell’identità culturale calabrese, attività escursionistiche e naturalistiche, percorsi di contrasto al bullismo e al cyber bullismo, alla violenza di genere e alla dispersione scolastica, iniziative di partecipazione attiva a percorsi di orientamento scolastico e lavorativo, realizzati con soggetti titolati e specialisti, nonché con associazioni e organismi di categoria, al fine di creare opportunità di lavoro e attivare nuove risorse nel contesto socio economico.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di percorsi di volontariato per attività di pubblica utilità, nonché collaborazioni ed azioni solidali verso fasce marginali e soggetti disabili, anziani e fasce della popolazione più povera, attività laboratori ali, in luoghi di apprendimento e socializzazione, dove si accolgono e si avviano attività che aiutino lo sviluppo relazionale, sociale e cognitivo, ed infine l’attivazione di tirocini extracurricolari e di inclusione sociale, realizzati in collaborazione con Azienda Calabria Lavoro, per sperimentare, in modo attivo, il mondo del lavoro nelle sue diverse sfaccettature
Il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace ha espresso piena soddisfazione per i risultati ottenuti dichiarando che “I Walk the line è un progetto che parte qualche anno fa da un’intuizione del sindaco Giuseppe Falcomatà, che aveva già immaginato come partire rispetto a queste tematiche su un territorio difficile come il nostro. Ora siamo riusciti a condurre in porto un risultato straordinario, avviando concretamente il progetto, dimostrando capacità di rispondere ed intercettare i bisogni di emancipazione sociale di alcuni soggetti a rischio che oggi, grazie a questa iniziativa, trovano risposte positive e concrete»
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