CETRARO (Cs) – «È ora di finirla con il ritornello di addossare alle precedenti amministrazioni la responsabilità di un disastro amministrativo che è imputabile, esclusivamente, al sindaco ed alla sua maggioranza».
Lo sostengono con forza, in una nota comune, i cinque consiglieri di minoranza Giuseppe Aieta (Azione), Gabriella Luciani (Forza Italia), Angelo Aita (Progetto Sviluppo), Massimiliano Vaccaro (Italia Viva) e Benedetta Saulo (Psi).
«Una maggioranza nella quale, peraltro, non mancano elementi di turbolenza interna, con prese di posizione critiche di gruppi politici e di singoli esponenti, come testimoniano, per ultimo, le dimissioni del capogruppo consiliare Lorena Matta che ha anche rimesso le deleghe amministrative per divergenze di carattere politico. È solo da irresponsabili continuare a tollerare ed avallare questo stato di cose.
«Il sindaco di Cetraro finalmente, anche se con ritardo, ha preso atto di essere “impopolare” – attacca l’opposizione – e di non godere neanche più del sostegno di quanti lo avevano votato.
E non potrebbe essere diversamente, considerato che tre anni di amministrazione a sua guida hanno prodotto un arretramento sociale, economico e culturale della città che è plasticamente rappresentato, in primis, dallo stato di abbandono del porto, un tempo gioiello e vanto per la nostra comunità”.
Tante le cose che non vanno per la minoranza: «L’indisciplina ed il caos che regna nelle vie del centro, le strade delle contrade invase dalla vegetazione, l’incuria delle spiagge, la scarsa qualità dei servizi, il salasso alle tasche dei cittadini, la precaria situazione organizzativa degli uffici comunali (con il corpo dei Vigili Urbani da mesi addirittura senza un comandante), l’acqua non potabile da oltre un anno, la lentezza nell’esecuzione delle opere pubbliche, solo per citare alcune delle criticità.
Tuttavia, ciò che indigna ancor più «è l’idea, espressa dal sindaco, di legare la sua impopolarità non al fallimento amministrativo, ma ad una sorta di reazione dei cittadini alla condotta dell’amministrazione che – a suo dire – intenderebbe “far rispettare le regole con azioni coraggiose”.
E così, con non poca arroganza, lo stesso sindaco, si avventura in una serie di offensive invettive nei confronti dei cittadini, trattati alla stregua di “mascalzoni” che non rispettano le regole, lasciando anche intendere, in maniera tendenziosa, che le precedenti amministrazioni fossero inerti e tolleranti nel contrasto all’illegalità».
«Non è il caso entrare nel dettaglio delle inopinate accuse lanciate a sproposito dallo stesso primo cittadino. Piuttosto, se ha da dire qualcosa in merito ai misfatti che puntualmente adombra, lo faccia in maniera chiara e palese, magari in consiglio comunale oppure chiedendo, direttamente, ai suoi tanti assessori che hanno fatto parte (come del resto lo stesso sindaco) delle precedenti amministrazioni. Lo faccia attraverso atti concreti e accertabili, evitando di sollevare inutili polveroni, così da consentire alla città di verificare se e chi ha “scheletri nell’armadio».
Come forze di minoranza, «che per tre anni non si sono mai sottratte al confronto istituzionale, dobbiamo ribadire, senza mezzi termini, che non è più accettabile assistere ad un tale degrado istituzionale e con un primo cittadino che non perde occasione per denigrare chiunque muova critiche o la pensi diversamente.
A questo punto – conclude la minoranza – l’unica onorevole via d’uscita che il Sindaco e la sua maggioranza dovrebbero intraprendere è quella di rassegnare, senz’altro indugio, le dimissioni e ridare la parola ai cittadini. Ciò per evitare di produrre ulteriori e forse irrecuperabili danni alla nostra città, oltre ovviamente alla loro stessa immagine».
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