Comune di Catanzaro

CATANZARO – I consiglieri comunali di maggioranza Nunzio Belcaro, Gregorio Buccolieri, Vincenzo Capellupo, Igea Caviano, Fabio Celia, Daniela Palaia, Tommaso Serraino puntano il dito contro quella parte della minoranza che critica anche quando si tentano di portare avanti progetti utili alla città.

«L’adozione del regolamento relativo all’Amministrazione Condivisa, deliberata dal Consiglio Comunale, è un risultato storico per la città di Catanzaro. Nel Capoluogo di Regione, si dà corpo così a quanto contenuto nell’articolo 118 della Costituzione , che secondo il principio di sussidiarietà stabilisce che lo Stato, nelle sue diverse articolazioni, possa stipulare con i cittadini, singoli e associati, patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni. Beni che costituiscono l’ambiente urbano e che restano quindi destinati alla pubblica fruizione, ma che la comunità prende in un certo senso in adozione, assumendone la cura, sulla base di una scelta volontaria, indipendente e senza fini di lucro».

Facile, a questo punto, comprendere la portata del provvedimento. «I futuri sottoscrittori di patti di collaborazione tra Comune e cittadinanza disporranno di modalità e linee guida attraverso cui sostanziare l’intesa, individuando puntualmente le responsabilità in capo ai soggetti affidatari che incroceranno i poteri di controllo e verifica dei settori amministrativi competenti. Soprattutto, però, d’ora in avanti sarà possibile mettere a profitto o sollecitare  quello spirito di cittadinanza attiva che altrove, anche nella nostra regione, ha già prodotto risultati di valore indiscutibile».

Non è un caso, del resto, che «numerose città italiane si siano da tempo preoccupate di adottare il proprio regolamento sull’Amministrazione Condivisa. Città governate da coalizioni di segno politico diverso ma che hanno ben compreso che il destino futuro dei beni comuni, la loro cura e la loro valorizzazione, passano  attraverso la collaborazione orizzontale tra pubblica amministrazione e cittadini, anche perché si tratta di poter disporre di strumenti assai più snelli rispetto a quelli tipici dell’ordinario agire amministrativo».

Da questo punto di vista, «spiace dover prendere atto che parte dell’opposizione abbia inteso considerare un atto di arroganza la decisione di portare in aula il regolamento perché venisse sottoposto al voto. Arroganza che avrebbe determinato il venir meno del numero legale in occasione delle seduta di prima convocazione dell’Assemblea cittadina. In realtà, la sola arroganza di cui siamo stati testimoni è quella della minoranza che decide di abbandonare l’aula ogni volta che le sue osservazioni non vengono recepite. Cosa che in sé sarebbe del tutto normale e legittima, se non fosse che nel caso specifico – che non è certo stato l’unico – si è trattato di osservazioni del tutto inconsistenti, del tutto strumentali, del tutto pretestuose. Al punto che c’è il sospetto che la minoranza abbia scelto di mettersi di traverso sistematicamente ogni volta che stanno per compiersi passi decisivi per la buona amministrazione della città. Ma per quanto ci riguarda, si tratta di tentativi destinati a fallire. Potrà occorrere del tempo, come è stato per il regolamento sull’Amministrazione Condivisa, battaglia antica, addirittura avviata dall’ex consigliere comunale Antonio Giglio cui va oggi il nostro ringraziamento, associato a quello che rivolgiamo a Paola Giglio, componente dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco, per il contributo decisivo dato alla stesura del regolamento e al Presidente del Consiglio Gianmichele Bosco per il coordinamento. Resta inteso che il nostro impegno per lasciare una Catanzaro migliore rispetto a quella ricevuta in eredità, non verrà mai meno».

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