COSENZA – Con l’abolizione del reddito di cittadinanza a opera del governo nazionale di centrodestra e del suo presidente, Giorgia Meloni, si è voluto punire chi è povero, ci si è accaniti con chi sta male e si è voluto perseguire chi non riesce a garantire un pasto alla propria famiglia.
E’ questo il senso di una forte denuncia della segreteria cosentina della Cgil.
«Il governo delle Destre, nei giorni scorsi – è la premessa dell’intervento sindacale affidato a una nota stampa – ha abolito il Reddito di Cittadinanza a 169 mila famiglie, da qui a dicembre toccherà ad altri percettori».
«Cancellare l’erogazione del Reddito di Cittadinanza, una misura di protezione sociale che ha dato un valido aiuto a chi ne aveva bisogno salvando dalla disperazione centinaia di migliaia di famiglie, significa punire chi è povero, accanirsi con chi sta male, perseguire chi non riesce a garantire un pasto alla propria famiglia», è l’amara constatazione della Cgil.
Che snocciola dati e cifre: «La misura di contrasto alla povertà nel 2023 ha coinvolto in Calabria, – secondo i dati forniti dall’Osservatorio Inps su Reddito e Pensione di Cittadinanza – 184.403 persone: 81.782 nuclei familiari. L’anno precedente erano 230.390, con 101.651 famiglie beneficiarie, mentre nel 2021 ben il 15% dei calabresi era stato raggiunto dal sussidio».
«La cancellazione del Reddito di Cittadinanza, che in questi anni si è dimostrato, soprattutto qui in Calabria e a Cosenza, un valido strumento capace di arginare il già forte disagio sociale presente, significa castigare i deboli, aumentare il già elevato gap sociale e impoverirele comunità, soprattutto quelle nel Mezzogiorno, rendendole più penetrabili alle “lusinghe” delle organizzazioni criminali».
«Con lo stop all’erogazione del Reddito di Cittadinanza, una misura di civiltà che ha dato dignità alle persone bisognose,il governo delle Destre non fa altro che mettere sul lastrico e mandare allo sbando centinaia di migliaia di famiglie già disperate, scaricando il tutto su sindaci e amministrazioni locali chiamati a governare e a dare risposte a situazioni di disagio sociale senza avere nè strumenti e nè risorse».
«Ancora una volta il governo delle Destre, a trazione leghista, ha dichiarato guerra a chi sta male colpevolizzando chi è povero, chi è fragile. La cancellazione del reddito di cittadinanza senza fornire una valida e reale alternativa che permetta alle famiglie colpite di poter continuare a soddisfare i bisogni primari, può rivelarsi una vera propria bomba sociale che può scoppiare da un momento all’altro».
«Perciò è necessario che il governo delle Destre individui immediatamente le possibili soluzioni che possano cancellare, o quanto meno arginare, un malcontento che potrebbe avere esiti imprevedibili e drammatici per migliaia di famiglie».