MONTALTO UFFUGO (Cs) – Riceviamo e pubblichiamo l’analisi politica di “Etika – Laboratorio di Idee” di Montalto Uffugo sulla gestione politica e amministrativa del locale Municipio. Un’analisi pungente ma estremamente continente, circoscritta alla mera critica politica.
Eccola di seguito:
«Benvenuti a Montalto, il Paese in cui governa l’amministrazione della doppia, tripla, quadrupla morale, così abile da imputare, sistematicamente, le sue ormai annose, quanto manifeste rovine all’altro di turno.
Basta dare un’occhiata alla sconfinata lista di punti disattesi del programma elettorale 2019, per rendersene conto. Obiettivi che avrebbero dovuto connotare l’agire amministrativo di Caracciolo e dei suoi ultimi, fedeli, pretoriani, ma di cui invece non se ne ravvede traccia.
Dove sono le tante promesse infrastrutture, le piazze, gli spazi comuni, le aree verdi di cui si è (s)parlato sui palchi? Possibile che quest’amministrazione non riesca, dopo quasi dieci anni, a lasciare un suo tangibile, visibile, riconoscibile segno sul territorio?
Abbiamo assistito a una delle estati più torride probabilmente mai registrate. Le temperature delle scorse settimane hanno superato di gran lunga i 40 gradi, creando notevoli disagi alle fasce più deboli.
Le Amministrazioni limitrofe e gli uffici regionali si sono impegnate a supporto di queste persone; mentre dal gruppo di protezione civile del comune di Montalto Uffugo – la cui delega è rimasta insieme a tante altre al Sindaco Caracciolo – permane il più assordante dei silenzi. Sembra ormai che la gloriosa Protezione Civile comunale, che così tanto si era distinta per efficienza e professionalità nel periodo pandemico e nel corso delle varie campagne antincendio, sia scomparsa nel nulla.
Possibile che uno dei pochi settori funzionanti del Comune sia stata affossato così, senza batter ciglio? Il Sindaco si sarà stancato di collezionare deleghe che poi non riesce a gestire adeguatamente, vedi il caso della manutenzione o della pubblica istruzione? Può la speculazione politica essere preferita al bene cittadino?
Possibile che non si fidi di nessuno degli ormai sparuti consiglieri comunali che potrebbero supportarlo nella gestione quantomeno ordinaria di questo territorio? Fino a che punto questi stessi consiglieri sono disposti a rimanere silenziosamente proni davanti a una gestione così sommaria del Comune? Possibile che non si rendano conto dell’ormai solco scavato tra gli scranni comunali e i cittadini?
Domande che probabilmente cadranno nel vuoto, nel silenzio verso cui sono tombati anche i volontari della protezione civile montaltese, impiegati per altri compiti, quali il taglio dell’erba. Per carità, attività lodevole, quanto degna di riconoscimenti in capo dei volontari. Ma un’amministrazione deve necessariamente reperire altri strumenti, che siano sistematici e programmati, non dunque così emergenziali.
Emergenziale come è definibile la condizione dell’impianto idrico, presunto fiore all’occhiello della pretoriana d’assalto di Caracciolo, addirittura in odore di candidatura a sindaco (si salvi chi può) per mettere in scena il più prevedibile quanto flagrante degli harakiri. Aspettando che Gigi si palesi.
La realtà è ben altra. I cittadini sono ormai esasperati dalle continue rotture idriche. Per giorni, se non settimane, si sono trovati sprovvisti di fornitura idrica. Un fatto che rasenta i confini della civiltà. Ci saremmo aspettati che la “maga dell’acqua” e il suo fedele Sindaco, intervenissero in prima linea per richiedere, con decisione, una risoluzione di questi annosi disservizi alla società di erogazione.
Al contrario, sale in cattedra la versione da “maestrino” dello stesso, che bacchetta i cittadini sui social network, utilizzati come gogna mediatica, piuttosto che come canale ufficiale di comunicazione. Proprio in questa gogna, le responsabilità sfuggono continuamente, in un ribaltamento processuale in cui vince chi è più bravo a incolpare l’altro.
Una sceneggiata teatrale vista e rivista, come in tanti, troppi sanno. Ricordiamo al sindaco, che la fornitura idrica è un servizio primario, che i cittadini pagano doverosamente e legittimamente; quantomeno si evitino certi atteggiamenti altezzosi. Capiamo che quest’amministrazione è stata la prima a doversi confrontare con la politica 2.0 dei social, ma è doveroso un certo decoro istituzionale.
Ma andiamo avanti perché vivere a Montalto Uffugo significa tanto altro! Qualcuno potrebbe pensare che a fronte di una condizione così decadente, il Primo cittadino e i suoi epigoni pensino di allietare i montaltesi con degli eventi estivi o delle manifestazioni culturali degne di questo nome. In realtà, anche in questo caso, ci troviamo davanti a una situazione raffazzonata, senza uno straccio di visione strategica o programmatica che sia.
Anzi, il cartellone estivo è perlopiù composto da eventi ideati e realizzati dalle associazioni del territorio – a cui va certamente il nostro plauso – mentre l’amministrazione denota una certa marginalità, se non passività nella gestione degli stessi. Ne consegue che questi siano ridimensionati a modeste manifestazioni culturali, a bassa vocazione turistica.
Il programma estivo, inoltre, palesa una preoccupante iniquità territoriale, quasi a voler dimostrare che Montalto non sia un’unica realtà comunale, ma bensì un agglomerato discorde di centri abitativi. A momenti, sembra che alcuni eventi siano stati organizzati ad hoc per compiacere meramente alcuni cittadini (in vista delle elezioni?).
Siamo convinti che l‘identità e il bene comune si perseguano, anche, attraverso la promozione uniforme della cultura sul territorio, pur privilegiando alcuni luoghi per la loro salienza storica. Ma non si possono dimenticare le zone vallive, dove risiedono la maggioranza dei cittadini montaltesi.
Viceversa, le uniche manifestazioni tenute a valle sono dovute ai cittadini e associazioni che si sono impegnati a vivacizzare un’estate, che altrimenti sarebbe scivolata nel più desolante delle noie. Così come desolante è il confronto con le iniziative dei comuni dirimpettai, capaci di pianificare degli eventi culturali e artistici di un certo spessore. Montalto ha delle grandi potenzialità, che vanno ancora pienamente espresse in ambito culturale e turistico. Piegare il comparto cultura a delle pure speculazioni politiche, e non al bene cittadino (così come sembrerebbe), di certo non riuscirà a risollevare le sorti di un territorio così ricco di storia, ma ancora poco valorizzato.
Per converso, la cultura montaltese sembra sempre più assoggettate al controllo regio. L’introduzione del piano acustico – con dei limiti sonori alquanto discutibili – più che incoraggiare le attività ludiche, le disincentiva sistematicamente, costringendo gli organizzatori all’implicazione di un tecnico del suono (di già difficile reperibilità), la cui parcella varia dai 900 ai 1300 euro.
Ci chiediamo, dunque, come dovrebbe tutto ciò stimolare la cultura sul nostro territorio? Se eventi non se ne organizzano, se le zone vallive sono sostanzialmente marginalizzate, se l’onere delle manifestazioni estive è demandato alle sole associazioni, cos’altro fa l’amministrazione montaltese? Niente ci verrebbe da dire, ma sarebbe inesatto. Perché tutto quello che abbiamo finora descritto è certamente frutto di una chiara impostazione politica, che privilegia alcuni ambiti ad altri.
Come il comparto delle parcelle e delle consulenze legali, a cui è riservato uno spazio finanziario e amministravo di tutto rispetto. Quasi a dimostrare come lentamente, ma inesorabilmente il comune si sia trasformato in uno studio legale, e i consigli comunali in procedimenti giudiziali, dove il capo-giudice sancisce i colpevoli e gli innocenti. Solo che piuttosto che rispondere alla legge, il giudizio esaudisce la più soggettiva e torba delle morali, quella dal nobile.
Così come uno spazio significativo è stato demandato ai lavori pubblici, senza che se ne vedano risultati. A dispetto dell’ormai enorme credito riconosciuto alla plenipotenziaria Pretoriana i cui tentacoli arrivano a governare ogni ambito di quest’amministrazione. Ci chiediamo, perché non nominarla vice-sindaco? Così si darebbe adito a una situazione di fatto; con buona pace di qualche altro pretoriano (presunto compagno) che sembra aver perso ogni velleità.
Ma di tutto ciò immaginiamo che l’amministrazione non ne abbia colpa, anzi questa sarà sempre e comunque di qualcun altro, nel miglior stile capzioso possibile. Chapeau alras!
Benvenuti a Montalto Uffugo!»
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