AMANTEA (Cs) – Il 4 mattina si è tenuta la seduta di consiglio comunale per discutere, tra le altre cose, alcuni punti legati all’attività economico-finanziaria dell’Ente locale, ovvero: presa d’atto della relazione del sindaco riguardante lo stato di attuazione del Piano di rientro del disavanzo; approvazione bilancio di previsione 2023/2025 e contestuale salvaguardia degli equilibri di bilancio; approvazione modifica articolo 16, commi 5 e 6 del regolamento di contabilità.
Nel corso della seduta è stato registrato l’intervento dell’ex candidato a sindaco e consigliere di minoranza, Luigi Socievole, il quale ha posto l’accento su alcune criticità contabili da sanare onde evitare di mettere a rischio la stabilità delle casse comunali.
In particolare, Socievole ha riferito: «Dopo aver richiamato alcune risultanze del rendiconto 2022 “Cambiamo Rotta” ha fatto una puntuale disamina dei rischi e delle cose più urgenti da fare. Riscossione e lotta all’evasione devono essere mantenute su due piani distinti, con cronoprogramma di verifica dei risultati almeno trimestrale».
Andrà incisivamente perseguita «la capacità, in primis, di riscuotere sistematicamente i tributi di competenza e quelli pregressi. Di pari passo andrà curata la lotta all’evasione, che è importante e lodevole nei confronti dei contribuenti corretti ma nell’immediato meno proficua e determinante. In gergo medico, un farmaco a lento rilascio. Il riscosso di competenza rappresenta la linfa che alimenta i servizi comunali ed evita peraltro di dover fare accantonamenti al FCDE».
Per contro, «riscuotere il pregresso, i residui attivi per intenderci, libera “riprese di valore” dal FCDE a beneficio del risultato di amministrazione. Per avere un’idea più chiara ricordiamo che l’entità dei residui attivi, soprattutto quelli relativi a Tari, Proventi Idrici e di sanzioni cod. str e di pubblicità, pari a circa 19.000.000 di euro, ha reso obbligatorio accantonamenti al FCDE per ben 14.545.603 di euro (76%). Questo fondo potrebbe essere una miniera da cui attingere valore, in gergo privatistico ricavi da sopravvenienze attive, anziché impinguarlo con ulteriori accantonamenti annuali per costi figurativi prudenziali. Riprendendo il concetto, «se si riscuotessero 100 euro di residui della specie, altri 76 circa verrebbero ripresi dal FCDE. Insomma, finalmente, si creerebbe un circuito virtuoso».
Sono motivo di grande preoccupazione: i debiti fuori bilancio per 4.355.577 euro, salvo aumenti nel 2023; lo stock dei debiti commerciali scaduti per circa 6.274.000(potenziali ulteriori debiti fuori bilancio); 5/6 grandi creditori per cifre, a spanne, superiori a 6 milioni di euro».
È auspicio di tutti che «il fenomeno sia attentamente monitorato e ben presidiato, anche e soprattutto con riferimento alle eventuali attività esecutive in corso e potenzialmente in itinere. Ricordo infine che la pur necessaria e opportuna rinegoziazione dei mutui comporterà, a fronte di benefici di cassa negli anni 2023/24, maggiori uscite nell’anno 2025 e seguenti».
Per quanto attiene gli aspetti meramente previsionali, «riteniamo che anche questa volta le entrate tributarie (riscossione e recupero evasione) siano sovrastimate».
In conclusione, «ci permettiamo di sottoporvi una possibile tabella di marcia che potrebbe consentire, in uno al massimo possibile recupero di liquidità, la realizzazione delle condizioni necessarie per consentire ai revisori di ASSEVERARE la sussistenza dell’equilibrio pluriennale di bilancio. Requisito quest’ultimo che renderebbe possibile l’ampliamento delle assunzioni a tempo indeterminato di cui al piano triennale del fabbisogno del personale recentemente approvato».
Nel dettaglio e con riferimento agli aspetti operativi: «Chiedere all’agenzia della riscossione di concentrare l’attività di riscossione prioritariamente verso i primi 150 debitori, anche in via forzosa, per recuperare liquidità e riprese dal FCDE; imprimere una accelerazione alla vendita degli immobili e non solo dell’area BM Filati che è probabilmente più complessa da realizzare; verificare la volontà degli attuali imprenditori presenti in area Pip di trasformare la concessione del suolo in acquisto della proprietà; verificare sempre in area Pip lo stato dei pagamenti nei termini prospettati dal consigliere delegato Suriano; agire con maggiore determinazione nella revisione dei costi; definire le pratiche del condono 1985 per poterne incamerare i diritti economici; chiudere il dissesto 2016; presentarsi, infine, alla Corte dei Conti, dopo aver fatto i compiti a casa, per ottenere l’approvazione del piano di risanamento ex art 243/bis e ottenere la possibilità di attingere al fondo di rotazione ex art 243/ter per circa 4.200.000».
Senza risorse umane e senza risorse finanziarie «nonostante un po’ di ossigeno da PNRR, potrete fare solo sogni e voli pindarici e Amantea avrà poche speranze di riappropriarsi del ruolo di principale protagonista che le spetta nel Tirreno cosentino. Architetto Campanella, le rivolgiamo un pubblico appello,. con le risorse che potrà avere a disposizione, in uno ai suoi progetti, renda ad Amantea altre due connotazioni: città dei fiori e delle fontane. Ne faremmo volentieri a meno, per una forma di riguardo alle persone ma non possiamo sottacere che il percepimento delle indennità – finché il comune è in dissesto – resta un macigno che si somma alle intraviste difficoltà per ottenere l’approvazione della Corte dei Conti, oltre a rappresentare una distrazione di risorse che potrebbero essere utilizzate per la soluzione di tante piccole problematiche della città e si eviterebbero molte lamentele e critiche».
“Cambiamo rotta” auspica che: «Le nostre osservazioni siano valutate e se ritenute valide fatte proprie. Confidiamo sinceramente che l’ente riesca a disincagliarsi e uscire dalle secche in cui si trova e non per colpa di questa Amministrazione. Sia altresì chiaro che in quest’ultimi 14 mesi, la vostra gestione della situazione finanziaria è stata impercettibile e irrilevante».
Il parere al bilancio di previsione 2023/2025, dunque «per quanto in precedenza evidenziato, è contrario. Sarà compito e onere di questa Amministrazione rendere i documenti contabili approvabili a larga maggioranza. Questa minoranza non fa e non farà opposizione a prescindere. La nostra opposizione è e continuerà ad essere criticamente costruttiva, in funzione, esclusivamente, sia ben chiaro ai duri di comprendonio, di ciò che è bene per la città».
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