PAOLA (Cs) – E’ ancora botta e risposta, nella città di Paola, sulla vicenda della nuova rete ospedaliera. La consigliera regionale Sabrina Mannarino ribatte con una nota alla presa di posizione del Comitato per la difesa del diritto alla salute apparsa stamattina su Calabria Inchieste (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/06/ospedale-il-comitato-mannarino-tifa-spudoratamente-contro-la-citta-di-paola/).
«Credo di aver toccato il nervo scoperto del Comitato per la tutela della salute di Paola. Il Comitato ha perso al momento la sua battaglia e invece di spiegare ai suoi sostenitori il flop incassato se la prende con il consigliere regionale “inesperto che tifa contro Paola”.
L’affermazione mi fa sorridere oltre che inorgoglisce perchè degli “esperti politici paolani” che manovrano il Comitato la sottoscritta preferisce farne a meno», attacca l’avvocato Sabrina Mannarino.
Che si pone una serie di interrogativi: «Il Comitato ha perso il controllo e mi chiedo quali suggeritori esperti di politica annovera tra le fila dei suoi sostenitori. Forse coloro che non sono riusciti a diventare Sindaco della città di Paola e che oggi parlano di tifo come se fossimo allo stadio?
Forse coloro che non sono riusciti a diventare consiglieri regionali e che ancora oggi sognano di sedere sullo scranno della minoranza di Palazzo Campanella, intentando ricorsi contro gli stessi compagni di partito? (https://www.calabriainchieste.it/2023/07/06/graziano-di-natale-contro-lelezione-di-franco-iacucci-alla-regione-calabria/)
Questi – chiedo al Comitato – sono gli esperti di politica? Sono questi i politici che tifano per Paola? O forse abbiamo già dimenticato quando gli esperti di politica si sfidavano tra loro alle ultime competizioni elettorali regionali; quando l’uno accusava l’altro di alto tradimento per aver sostenuto l’assessore regionale che aveva reso possibile, con il suo impegno, il verificarsi della condizione per la costruzione del porto di Paola?», è la bordata del consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«I paolani non possono dimenticare quando l’incantatore mediatico, che oggi dispensa consigli alla sottoscritta sulla politica regionale – ricorda Mannarino – faceva accesso agli atti in Regione, tifando contro la costruzione del porto a Paola.
Pensano davvero che i paolani abbiano dimenticato le giravolte delle ultime competizioni elettorali comunali, quando i soliti noti non sono riusciti a riunire sotto un solo nominativo il candidato rappresentativo della amministrazione uscente?
E ancora: «pensano di nascondere il fatto che dietro il circolo cittadino del PD, la Migliore Calabria, il Comitato per la difesa della salute pubblica si nascondono sempre i soliti e unici pupari esperti di politica? Bene, di questa politica credo che i paolani possano farne tranquillamente a meno», prende atto Mannarino.
Spiegando meglio: «Di questa politica esperta che ha presentato un esposto aperto a “formazione progressiva” (categoria processuale mai vista fino ad ora) presso la Procura di Paola i paolani possono tranquillamente farne a meno.
Non saremo politici di professione, nella negativa accezione sopra descritta, “stiamo imparando”, come disse Michelangelo alla veneranda età di 80 anni.
Certo è che non andremo a scuola da costoro ai quali consiglio veramente di vestirsi di umiltà, questa sconosciuta, e di riconoscere che hanno fallito quantomeno nell’approccio fazioso e velenoso sulla vicenda dell’Ospedale di Paola».
Poi, ancora, sempre in replica, Sabrina Mannarino aggiunge: «La sottoscritta tifa per i calabresi, e quindi anche per i paolani consapevole del fatto che solo il tempo farà emergere il contorno di tutte le cose e i reali obiettivi di coloro che si battono il petto per la salute della comunità».
E promette: «Dal mio canto, il prossimo obiettivo è l’attivazione della terapia intensiva dell’Ospedale di Paola che permetterà di mantenere il reparto di chirurgia nella nostra città».
«Il comitato continui nella sua battaglia – conclude – ma che sia una lotta inspirata esclusivamente al raggiungimento del bene comune allontanandosi subito dall’incordigia e dalla rabbia di chi purtroppo resta oggi ancora irrimediabilmente escluso».
