Home Calabria Di Natale sfida Mannarino sull’ospedale: «Porta le carte e confrontiamoci»

Di Natale sfida Mannarino sull’ospedale: «Porta le carte e confrontiamoci»

«Scelga lei giorno, luogo, ora e si scelga anche il giornalista moderatore. Porti con sé i documenti che dimostrano che ciò che dice è vero, io lo farò. Attendo sue»

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PAOLA (Cs) – Dopo numerosi botta e risposta su Calabria Inchieste in tema di sanità, l’ex consigliere regionale Graziano Di Natale lancia il guanto di sfida al consigliere regionale in carica Sabrina Mannarino per un confronto pubblico sulla vicenda del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera e sull’esito del ricorso al Tar Calabria.

«Scelga lei giorno, luogo, ora e si scelga anche il giornalista moderatore», afferma Di Natale nella sua nota. «Logicamente – aggiunge – porti con sé i documenti che dimostrano che ciò che dice è vero, io lo farò. Attendo sue!»

Il confronto-scontro sulla sanità territoriale, dunque, assume contorni sempre più interessanti nel contesto politico locale e regionale.

«Capisco che dal torpore politico si ci risveglia quando si capisce di averla fatta grossa», attacca Di Natale, riferendosi alla linea adottata da Mannarino in questi mesi sulla vicenda dell’ospedale, con particolare riferimento al rapporto con il centrodestra regionale.

«Apprendo che la difesa “politica” del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera – aggiunge – è stata assunta dalla consigliera regionale paolana, che accusa il Comitato per la tutela del diritto alla salute di divulgare notizie false.

Sabrina Mannarino, nonostante le sue origini, ha dunque deciso pertanto di sfidare, sul piano politico, i suoi stessi concittadini, affidandosi all’attuale politica regionale calabrese di maggioranza», prende atto Di Natale.

E aggiunge: «Il Comitato per la tutela del diritto alla salute ha sempre dichiarato pubblicamente che: “Il Tar Calabria non ha ravvisato l’urgenza per il provvedimento monocratico cautelare”, perché il Piano regionale di riordino della rete ospedaliera non è operativo perché manca il parere ministeriale. Quindi l’inciso contenuto nel piano di dare “obbligo ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere di attuare quanto in esso contenuto” non può ritenersi attualmente efficace».

Poi, nel merito, ha aggiunto: «Il Presidente del TAR Calabria non ha mai affermato nel decreto cautelare che i pareri ministeriali richiesti ai fini della operatività del Piano avrebbero dovuto essere «successivi» per come da affermato dalla Mannarino nella nota pubblicata nella giornata di ieri su “Calabria Inchieste” (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/05/rete-ospedaliera-sabrina-mannarino-a-valanga-ecco-cosa-e-realmente-accaduto/)».

«Il Piano di riordino della rete sanitaria non è quindi “un atto preparatorio”, né una “proposta di provvedimento”, sempre per usare le parole della Mannarino, ma è un vero e proprio provvedimento definitivo che “obbliga” il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza “di attuare quanto in esso contenuto” e cioè di trasferire i reparti di chirurgia dall’Ospedale di Paola a quello di Cetraro».  

E va avanti: «Peraltro, è addirittura la stessa Mannarino ad affermare pubblicamente, in occasione del recentissimo consiglio comunale paolano di giorno 29 luglio u.s., che: “Il piano ormai c’è. Dobbiamo verificare se questo piano funzionerà”.

Altro, quindi, che mera proposta di provvedimento!

Del resto, non può non sapere l’illustre consigliere regionale paolana, siccome peraltro se ne fa pure menzione nel Piano di Riordino della rete sanitaria, che con la delibera del 4 novembre 2021 di nomina dell’on. Roberto Occhiuto quale Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, è fatto obbligo a quest’ultimo di rispettare l’Accordo firmato il 17 dicembre 2009 tra il Ministro della salute, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Presidente della Regione Calabria il cui art. 3, comma I, stabilisce che: “I provvedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria e comunque tutti i provvedimenti di impatto sul servizio sanitario regionale sono trasmessi ai Ministeri competenti ai fini dell’acquisizione di un preventivo parere”.

Ecco, quindi, che la presunta e non meglio specificata condotta consistente nella divulgazione di notizie false non è certamente imputabile al Comitato per la tutela del diritto alla salute, a prescindere da quale sarà la decisione finale che il TAR Calabria intenderà adottare».

La reprimenda di Graziano Di Natale così prosegue: «Dimenticavo: è rimasta solo la consigliera regionale Mannarino a dire che Paola non ha la terapia intensiva, e sull’assunto che avremo presto la chirurgia nutro quasi tenerezza; è lo stesso sentimento che provo per l’ultimo dei miei 4 figli che ancora crede dell’esistenza della befana! (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/06/il-reparto-di-chirurgia-restera-a-paola-e-si-fara-la-terapia-intensiva-altro-che-brutta-figura/)».

«A ogni modo – conclude – se la consigliera Mannarino vuole, sono disponibile ad un confronto pubblico; scelga lei giorno, luogo, ora e si scelga anche il giornalista moderatore.

Logicamente porti con sé i documenti che dimostrano che ciò che dice è vero, io lo farò.

Attendo sue!»