COSENZA – Il segretario generale della Cgil di Cosenza Massimiliano Ianni e il segretario generale della Fp Cgil Cosenza Alessandro Iuliano approvano con soddisfazione la decisione assunta dal commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata – Mariano Santo – S. Barbara di Cosenza”, Vitaliano De Salazar, che con propria deliberazione, la n° 447 del 2 agosto scorso, ha avviato ufficialmente le procedure per la stabilizzazione del personale precario dirigenziale e non dirigenziale sanitario, socio – sanitario e amministrativo in servizio presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
«Ora chiedono all’Asp di Cosenza – spiegano in una nota – avviare con urgenza le procedure per il personale non incluso nelle stabilizzazioni avviate negli scorsi mesi».
«Nonostante le tante sollecitazioni provenienti non solo dalla Cgil, ancora non ha provveduto ad attivare le procedure di stabilizzazioni dei lavoratori precari in servizio presso le strutture dislocate sul territorio provinciale», spiegano Ianni e Iuliano.
Pertanto, nel ricordare che il 31 luglio scorso, con una comunicazione inviata al Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, al Direttore Amministrativo Aziendale e all’ U.O.C. Gestione e Sviluppo Risorse Umane e Formazione, la Fp Cgil Calabria e la Fp Cgil di Cosenza avevano chiesto di «procedere celermente all’avvio delle procedure per la stabilizzazione del personale precario», auspicano un «cambio di rotta e che quindi si provveda, con urgenza, ad avviare le procedure per la stabilizzazione del personale precario in servizio presso l’Azienda, anche con contratti flessibili o contratti di lavoro autonomo (le c.d. partite IVA), che abbia maturato il requisito dei 18 mesi necessari per poter conseguire la stabilizzazione tramite assunzione a tempo indeterminato, previa procedura selettiva».
La Cgil e la FP di Cosenza ritengono che «oramai la stabilizzazione dei lavoratori precari presenti nel comparto sanitario della provincia, che da tempo offrono un supporto prezioso senza avere sicurezze sul loro futuro lavorativo, non sia più rinviabile».
«Pertanto tale stabilizzazione è necessaria per poter fronteggiare la grave carenza di personale e superare il precariato nonché per garantire continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza».
«Stabilizzazione necessaria anche per dare valore al lavoro di questi dipendenti che dimostrano quotidianamente professionalità e dedizione per il loro lavoro pur affrontando ogni giorno le problematiche della sanità, carenza di personale nelle unità operative e il sempre più crescente fenomeno delle aggressioni degli operatori sanitari, oramai diventate un vero e proprio allarme sociale».