PAOLA (Cs) – «Condivido pienamente la puntuale analisi del professor Elmo Mannarino, ordinario di medicina interna all’Università di Perugia, apparsa l’altro ieri su Calabria Inchieste rispetto al nuovo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/16/elmo-mannarino-singolare-che-sindaci-e-amministratori-del-tirreno-non-siano-preoccupati-dal-depotenziamento-dellospedale-di-paola/). L’ospedale San Francesco di Paola ha subito una spoliazione senza precedenti, mentre il recente tema sull’ospedale unico del Tirreno cosentino non può essere utilizzato per sviare l’opinione pubblica sul danno consumato contro la città di Paola e il medio e basso Tirreno cosentino».
E’ quanto afferma l’ex sindaco di Paola, Roberto Perrotta, consigliere comunale di minoranza e tra i più convinti sostenitori della difesa dell’ospedale San Francesco, oggi e anche ieri, quando alla Regione governava la sua stessa parte politica. Anche in quella occasione, come si ricorderà, Perrotta si incatenò sotto l’ospedale civile per scongiurare il suo declassamento a Casa della Salute.
«L’analisi del professor Elmo Mannarino, fonte autorevolissima, estranea al contesto politico a vari livelli, ci deve trovare tutti d’accordo; solo chi è in malafede o costretto ad agire per partito preso o mancanza di coraggio, può affermare il contrario», puntualizza Perrotta.
«Al San Francesco di Paola è stata tolta la Chirurgia: non è più Dea di Primo Livello ed è stato declassato a stabilimento. Questo è un fatto di una gravità assoluta. Ecco perché sin dall’inizio abbiamo deciso di aderire agli appelli del Comitato popolare per il diritto alla salute e dell’avvocato Graziano Di Natale».
«Ancora più grave è silenzio di amministratori e politici del territorio e, peggio, l’azione di chi cerca di giustificare i governanti regionali o tentare di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su altri argomenti. E’ un’offesa alle persone che ascoltano e leggono, certamente capaci di analisi e discernimento; probabilmente più capaci di tanti nostri politici che agiscono con furbizia».
«E’ un’offesa agli operatori sanitari che con tanto sacrificio e dedizione offrono servizi puntuali ed efficienti, nonostante gravi carenze di risorse e difficoltà di ogni tipo»
Ben venga, dunque, il dibattito sull’ospedale unico, ma, intanto, preliminarmente, il territorio si deve subito riappropriare del maltolto».
«Si può dunque discutere di tutto, cercando di essere intellettualmente onesti e dire alle persone che la costruzione di un nuovo ospedale passa per due elementi: fondi in bilancio certi e immediati, che oggi non ci sono; tempi lunghissimi, sull’ordine di alcuni decenni. Nessuno, pertanto, si può opporre alla ipotesi dell’ospedale unico, tant’è che se ne era parlato anche ai tempi dell’ingegnere Massimo Scura. Ovviamente, occorre avere certezze sui tempi, sui fondi e sulla gestione del presente».
«Intanto è necessario garantire subito quei servizi di emergenza e urgenza sul territorio, compromessi dalla nuova riorganizzazione».