SAN LUCIDO (Cs) – Pubblichiamo di seguito, integralmente, la lettera inviata da un «villeggiante stanco» a Calabria Inchieste.
«Egregio Direttore mi permetto di sottoporLe questa mia lettera con la preghiera che possa pubblicarla.
San Lucido “La perla del Tirreno”, era così che mio nonno definiva il suo paese; bello e ridente, con il suo centro storico che ti fa innamorare subito. Passeggiando tra le viuzze si riscopre e si assapora quell’aria di un paese arroccato alle sue tradizioni, ai suoi detti popolari, alle sue chiese a quel sapore di mare limpido.
Negli anni, purtroppo, trascurato dalle varie giunte comunali che si sono succedute. Ultimamente sembrava avere un guizzo di ripresa – e sottolineo “sembrava” – perché, haimè, sono giorni che villeggio qui a San Lucido, paese dei miei ricordi di infanzia, paese dei miei nonni, dei miei zii, della mia famiglia.
Quest’anno sembrava muoversi qualcosa. Con un finanziamento regionale l’amministrazione ha cercato con estremo ritardo rispetto alla tabella di marcia (sul cartello le date erano altre, praticamente la data di inizio lavori nel tempo è coincisa con la data di fine lavori: in pratica i lavori sono iniziati quando dovevano finire) i lavori di rifacimento dei massi posti a margine del lungomare sud.
Si è infatti provato a sistemare i massi, praticamente dal muro di cinta, dove erano posizionati sono stati spostati più a largo creando una stradina di terra che forse in futuro doveva servire come spiaggia, ma alla prima mareggiata, tutto è stato messo in discussione. Ma l’intervento non è stato risolutivo, tutto è ritornato peggio di prima.
Insomma, i soldi spesi senza nessuna risoluzione del problema, possiamo proprio dire “soldi buttati a mare”.
Si parlava di riqualificazione e siamo di nuovo punto e accapo. Per non parlare dei rallentometri, ma a parere di tanti, costruiti molto alti, creando disagio e risultando anche pericolosi per le autovetture e i motocicli. L’idea era nobile, ma la realizzazione ha messo tutto in discussione, fra l’altro non sono nemmeno segnalati come prevede la norma, quindi sicuramente si apriranno molti contenziosi per l’amministrazione.
Per non parlare delle scalette e discese che permettevano l’accesso al mare, distrutte dalle mareggiate e mai ricostruite, con grave disagio per i bagnati che se volessero usufruire del mare non lo possono fare o se lo vogliono fare sono costretti ad utilizzare l’auto per recarsi alla spiaggia libera o ai lidi.
Per ultima, la ciliegina sulla torta, il lungomare è senza illuminazione da più giorni o se lo è a pali di luce alterni, forse l’amministrazione ha pensato di fare cosa gradita ai turisti, per evitare di farli uscire di casa, binomio non esci=non spendi, quindi vacanze al risparmio, senza divertimento e riposo assoluto. Questa ad oggi è la fotografia della situazione del lungomare Sud sempre più abbandonato.
Caro Sindaco Le chiedo di intervenire. San Lucido e i suoi bagnanti non si meritano questo, paghiamo fior di quattrini di Ici, acqua e Tari, abbiamo il diritto di usufruire di tutti i servizi quando veniamo a villeggiare a San Lucido, l’estate non è fatta solo di sagre ed iniziative.
Pretendiamo che il Paese sia fruibile in tutti i suoi angoli dalla spiaggia, al lungomare fino al paese».