COSENZA – Quell’infermiere di categoria D, figlio del noto sindacalista, è certamente nato con la camicia, ma è anche molto abile a cambiare casacca, da una sigla a un’altra, inseguendo comode poltrone e lasciando che siano altri suoi colleghi a “schiattare” nelle corsie.
E’ questo il senso di una lettera-denuncia sindacale giunta a Calabria Inchieste su una situazione che riguarda la famigerata sanità cosentina, caratterizzata da decenni dalla politica dei “furbi” e dei ”fessi”.
Ecco di seguito la denuncia, fortemente riscontrata e trattata con estrema continenza: «Che in Calabria fossimo pieni di figli d’arte è risaputo, nomi illustri hanno segnato la storia e i fatti quotidiani. In alcuni casi la bravura del figlio è direttamente proporzionale alla bravura dei padri e quindi sinonimo di una certificazione di qualità che lascia il “pubblico” soddisfatto. In altri la contaminazione dei geni lascia a desiderare e quel guizzo di diversità non lascia presagire un granchè.
In questi giorni di calura, parlando di sanità, tra la notizia dei cubani dirottati sui Pronto Soccorsi, le continue notizie di una sanità in panne, scorrendo i vari siti aziendali degli enti di Cosenza ci siamo imbattuti in una singolare delibera che ha come oggetto “Concessione Aspettativa Sindacale non retribuita al dipendente (omissis) CPS infermiere categoria D dal 1 agosto 2023 al 31 ottobre 2023”.
Nella premessa della delibera si legge che la Segreteria Nazionale NURSIND, sindacato firmatario, ha richiesto per motivi di urgenza l’utilizzo provvisorio in aspettativa sindacale del dipendente.
Ci siamo posti delle domande: 1) il figlio del noto (omissis) lo avevamo lasciato che lavorava in un’altra sede fuori dalla Calabria. Evidentemente è riuscito a trasferirsi; 2) Nella delibera si parla di NURSIND. Ma com’è possibile? Noi lo avevamo lasciato con il suo caro papà alla UIL ed ora si ritrova nel NURSIND?
Abbiamo chiesto ai buoni informati di radio libera ASP ed abbiamo scoperto che la UIL è stata amaramente commissariata e il caro (omissis) con tutta la figliolanza è stato estromesso.
Non avendo più un tetto dove collocarsi dopo un breve passaggio alla FIALS, dove è stato accolto a braccia aperte dai dirigenti nazionali, regionali e provinciali con tanto di comunicazione nella quale era stato cooptato in qualità di dirigente sindacale per potersi rapportare con l’ASP di Cosenza ed altre realtà…. il figlio d’arte” è passato al NURSIND.
Evidentemente i dirigenti FIALS, dopo il passaggio delle “modeste” truppe cammellate, adepti della family, non hanno mantenuto i patti previsti negli accordi.
Ci saranno rimasti male i dirigenti FIALS quando hanno letto la delibera del passaggio al NURSIND con tutte le onorificenze del caso.
Logicamente, come difendere al meglio il povero lavoratore e nello specifico la categoria degli infermieri se non stando al fianco degli altri nelle corsie, nelle sale operatorie, combattendo con il sovraccarico di lavoro, con i turni stressanti per la carenza di personale, soprattutto in quel periodo che il sovraccarico è eccessivo a causa delle ferie.
Sarà questo il caso? Assolutamente no. Il “figlio d’arte” intende difendere i poveri lavoratori facendo il “dirigente” di sindacato in aspettativa.
I turni, le sale operatorie, i malati, le corsie, i farmaci, la carenza di personale, la carenza di attrezzature, il caro “figlio d’arte” ha deciso di vederli solo in fotografia seduto su una magnifica poltrona dirigenziale da una segreteria di sindacato, per pochi mesi sicuramente, nell’attesa che si consolidi la posizione e degli eventi successivi in UIL o in NURSIND o in altro sindacato, rigorosamente firmatario.
Si spera che i cari lavoratori aprano gli occhi, i turni stressanti, i malati, le corsie, le sale operatorie al momento ve li sorbite voi, anzi dovrete sopperire anche alla mancanza di un’altra unità lavorativa che non sarà lì con voi a sbattersi, ma sarà altrove a fare il dirigente.
Conviene credere al sindacalismo che rappresenta l’individualismo sfrenato! Intelligenti pauca».