PAOLA (Cs) – Si dimette l’assessore comunale Barbara Sciammarella. La delegata a sport, impiantistica sportiva, viabilità, trasporti e contenzioso ha rimesso il mandato al sindaco Giovanni Politano, protocollando nella tarda mattina odierna una missiva di dimissioni irrevocabili presso la sede del Comune di Paola.
Sciammarella ha dimostrato coerenza e attaccamento al suo gruppo.
La rottura tra “La Migliore Calabria-Pd” e la maggioranza del sindaco Giovanni Politano è ora definitiva (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/22/nuova-giunta-politano-dopo-lingaggio-di-filella-manca-un-ultimo-tassello/).
Il movimento ha abbandonato l’amministrazione comunale e la coalizione di maggioranza. Secondo quanto si è appreso, inoltre, ciò sarà formalizzato anche in sede di consiglio comunale con apposita dichiarazione del capogruppo Renato Vilardi.
La Migliore Calabria ha anche subito defezioni interne.
Alcuni giorni fa, com’è noto, due suoi consiglieri comunali, Marco Minervino e Maria Rosaria Città, sono andati via e hanno formalmente aderito al gruppo “Insieme”, rappresentato dal sindaco Giovanni Politano (https://www.calabriainchieste.it/2023/08/22/i-consiglieri-citta-e-minervino-aderiscono-al-gruppo-insieme-del-sindaco-politano/), mentre i “dinataliani” sono rimasti in consiglio comunale con il solo Renato Vilardi e rappresentati in giunta, fino a oggi, dall’assessore Sciammarella (la collega Francesca Sbano si era invece dimessa, anche lei in rotta con il gruppo di appartenenza: https://www.calabriainchieste.it/2023/06/29/i-consiglieri-minervino-e-citta-lasciano-la-migliore-calabria-lassessore-sbano-si-dimette/).
I particolari sulle dimissioni di Sciammarella saranno resi noti in una diretta facebook che si terrà oggi alle ore 16.
Oggi il divorzio tra i “dinataliani” e l’asse Sbano-Lo Gatto-Marzullo-Politano è stato dunque formalizzato con le dimissioni di Sciammarella e la programmata fuoriuscita dalla maggioranza de La Migliore Calabria.
La coalizione al comando ha perso un solo consigliere comunale, strappandone due ai “dinataliani”, ma trovando la disponibilità di un assessorato da offrire a scontenti della maggioranza per meglio consolidare gli equilibri interni o (molto più improbabile) a qualche consigliere comunale di opposizione (due i tentativi esperiti, allo stato non andati a segno).