CETRARO (Cs) – Nuovo attacco di Noi Moderati all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Ermanno Cennamo, che amministra la città di Cetraro. Il coordinatore cittadino del partito di centrodestra Pino Losardo incalza sulla questione del predissesto approvato dalla maggioranza nel consiglio comunale del 10 settembre 2021.
«Gli sbadati e festaioli amministratori del Comune di Cetraro non lo hanno ancora compreso, ma il Ministero dell’Interno non ha approvato il “Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale dei Conti” del nostro Ente – puntualizza subito Losardo – Le cause sono addebitabili, esclusivamente, alla negligenza e alla condotta omissiva del Comune a causa del ritardo eccessivo della presentazione dell’Istruttoria integrativa, necessaria per l’approvazione della pratica inoltrata. Lo testimonia fedelmente l’unica corrispondenza scritta tra lo stesso Ministero “Ufficio I di Consulenza per il Risanamento degli Enti Locali Dissestati” e il Comune di Cetraro, dell’8 marzo 2022.
Neanche una problematica così importante per le sorti della città è riuscita a distogliere l’attenzione di questi governanti dal culto del vacuo e dell’inutile.
Intanto – incalza Losardo – con due “Bilanci di Previsione consecutivi, esercizi 2022 e 2023, viene data piena legittimità all’aumento massimo delle tariffe e delle aliquote dei tributi comunali, determinate a seguito del “Pre-dissesto”, senza che il nostro Ente, tuttavia, ne avesse mai ottenuto l’autorizzazione».
Questa è per Noi Moderati: «Una violazione inaccettabile. Ci auguriamo, che il rispettabilissimo organo di revisione dei conti dia i dovuti chiarimenti al Consiglio comunale. Questo partito – sottolinea Losardo – ritiene suo imprescindibile dovere difendere la nostra “massima istituzione” cittadina, indiscutibilmente violata da una condotta anti-giuridica degli stessi amministratori tenuta in occasione della redazione del “Bilancio di Previsione 2023”.
Violazione simile a quella perpetrata nel precedente esercizio finanziario, che provoca sconcerto e indignazione a tutti i cittadini e alle forze politiche democratiche e non allineate, a causa della ripetuta alterazione dei documenti di Bilancio, riferibili alla contabilizzazione di entrate insussistenti – accusa Losardo – Come la reiterazione, nella parte entrata del Bilancio 2023, della somma di 2.843.400 euro immaginata proveniente dal Fondo di Rotazione del Ministero dell’Interno».
Ciò è largamente sufficiente a determinare «la violazione dei princìpi fondamentali ed ineludibili di veridicità, attendibilità e universalità del Bilancio, così come prescritto dall’art. 162 del D.lgs 267/2000 (Tuel). “E’ chiaro – aveva scritto il revisore dei conti nel suo parere relativo al Rendiconto di Bilancio 2022 – che, nel caso di mancata approvazione del Piano, l’Ente avrà approvato dei debiti sperando nella loro copertura con un Fondo Rotativo, di cui non avrà la disponibilità finanziaria”. E finisce col dire che : “In caso di mancata approvazione del Piano di Riequilibrio, rimane l’obbligo di valutare la dichiarazione di dissesto, di cui all’art.244 del Tuel”.
Il “Parere non favorevole” del revisore dei conti all’approvazione del Consuntivo 2022 «non è stato preso in considerazione dalla maggioranza, nonostante avesse implicitamente fatto loro capire che, con l’indebita introduzione della somma del “Fondo di Rotazione”, si sarebbe commesso un pericoloso “falso contabile”, in sede di approvazione del “Bilancio di Previsione 2023”, dalle conseguenze imprevedibili in termini di responsabilità istituzionali. Si era al 31 maggio 2023.
Si spera che, finalmente, si trovi il modo di come comunicare alla città, da parte degli amministratori, tutte le verità relative a due anni di palese violazione dei princìpi contabili, in sede di redazione dei “Bilanci di Previsione”. Insieme alle ragioni vere del fallimento della procedura del Pre-dissesto. Costituzionalmente impossibile governare una città, la cui “massima istituzione” è in preda ad un dissidio frequente e certificato tra l’organo politico e quello di revisione dei conti, riguardo la <legittimità> di atti deliberativi di natura contabile.
Così non si può andare avanti – incalza ancora Losardo – Sono già 3 anni che, per scelte sbagliate e incapacità gestionali, la nostra città è ferma al palo. Le buche con acqua e le discariche di rifiuti nel centro cittadino sono, ormai, il suo biglietto da visita più diffuso. La prepotenza e il libero arbitrio dominano indisturbati in tutti gli spazi di più intensa movida. Non esiste più buon senso in qualsiasi decisione di ordinaria amministrazione, si ricorre alla creazione di Commissioni consiliari per trattare problematiche di rilievo sociale solo per non occuparsene affatto.
Ma l’immagine vera di come sia ridotta, oggi, la nostra città – conclude Losardo – può essere rappresentata dalla scena del film “Titanic”. La gente chic che, sul ponte di prima classe – oggi caicchi di origine turca – continua a ballare e divertirsi, senza rendersi conto che la prua della nave si sta dirigendo ad alta velocità contro un grosso Iceberg, vagante nell’oceano. E, poi, il fatale impatto».
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