CORIGLIANO-ROSSANO (CS)– «Mancano appena venti giorni alle festività di San Nilo, co-patrono della città ed incluso tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Regione Calabria. Nessuno, però, ad oggi conosce l’eventuale programmazione delle manifestazioni civili. Ormai è un classico della dottrina Stasi che non solo ha snaturato tutti gli eventi popolari e della tradizione, cancellando secoli di storia sociale della città, ma ora sta per compiere un nuovo ed irrevocabile passo: quello di cancellare definitivamente le radici della memoria delle due comunità di Corigliano e Rossano».
È quanto sostiene l’assessore provinciale al patrimonio e agli affari generali, Adele Olivo, preoccupata del disinteresse che si percepisce per quella che ovunque sarebbe considerata, organizzata e comunicata con largo anticipo come uno degli eventi identitari più attesi ed importanti, prestigiosi ed autorevoli anche alla luce delle diverse connessioni interregionali ed internazionali che la figura di Nilo da Rossano consentirebbe da tutti i punti di vista.
«Vorrei ancora una volta ricordare al Primo Cittadino – aggiunge la consigliera comunale – che non possono esserci grandi eventi che tengano, se poi dietro non c’è una filosofia di fondo mirata a far sì che la spesa pubblica per un concerto qualsiasi, possa creare un ritorno economico nel tessuto sociale e produttivo della città. In quel caso sono solo soldi che potrebbero essere serenamente annoverati in investimenti sì, ma di campagna elettorale anticipata. Lo ripeto, perché a questa domanda ancora non ho avuto risposte: a cosa serve organizzare un grande concerto o spettacolo se questo non restituisce nulla in termini finanziari alla comunità ed in modo duraturo? Qualcuno misura il ritorno di questo fiume di denaro pubblico o va bene soltanto lo show-business di qualche ora in piazza?».
Nessuno risponde perché, «come sempre, il Primo Cittadino dispone dei soldi pubblici per fare quello che vuole, senza criterio ma soprattutto senza programmazione. Quello che dovrebbe essere l’evento di San Nilo è una delle celebrazioni identitarie per antonomasia che racchiude il sentimento popolare attorno alla figura di quel monaco che ebbe un’importanza straordinaria nella storia d’Europa».
Dispiace, ad esempio, che il Sindaco, «dall’alto della sua supponenza, abbia deciso di revocare il finanziamento all’associazione Contatto che da anni proponeva la rievocazione storia della vita di Nicola Malena, proprio nel giorno delle festività patronali. Una bella iniziativa che se fosse stata valorizzata in un contesto più ampio di promozione territoriale avrebbe avuto un respiro culturale di gran lunga maggiore rispetto a quello in cui è stato relegato da questa Amministrazione Comunale».
Del resto «a Stasi piace vincere facile. Sicuramente per il 26 settembre proporrà un bel concerto di piazza, magari da svolgersi al traforo e non più in piazza Steri, come ormai accade da anni per l’altra grande festa identitaria dell’Achiropita, che attirerà qualche migliaio di persone che gli faranno da piazza per il rituale comizio post concerto».
Ormai «è un pacchetto confezionato e ben rodato, che non costa nulla in termini di impegno, idee e proposta ma che con qualche decina di migliaia di euro di soldi pubblici foraggia il populismo spietato e senza confini del nostro sindaco. Altra cosa – conclude la Olivo – nulla è gratis: quelli che vengono spacciati come concerti gratuiti per tutti, sono comunque pagati con i soldi pubblici, di questa comunità, con i nostri soldi».
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