I carabinieri

RENDE (Cs) – Nell’ambito delle attività di contrasto ai reati di violenza domestica poste in essere dai Carabinieri del Comando Compagnia di Rende, diversi sono i provvedimenti eseguiti del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o del divieto di dimora nella località di residenza della vittima, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Cosenza in accoglimento delle richieste avanzate dalla locale Procura della Repubblica a seguito di attività investigative esperite dai militari dell’Arma.

Al riguardo, i Carabinieri di Lattarico (CS) hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo, originario del luogo, di 69 anni, già deferito in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia nei confronti del coniuge convivente.

L’uomo infatti, era stato già destinatario, dallo scorso 29 agosto 2023, della misura cautelare del divieto di avvicinamento e dell’allontanamento dalla casa familiare.

Il provvedimento in questione era scaturito dagli elementi raccolti dai militari operanti, che hanno ricostruito la difficile e drammatica situazione familiare in cui versava la donna da circa 40 anni, ovvero da quando si sono manifestati i primi comportamenti offensivi e violenti.

A far emergere la situazione drammatica è stata la richiesta d’aiuto lanciata dalla figlia dei coniugi la quale, durante il Ferragosto, preoccupata dal fatto di non riuscire a contattare la madre, faceva immediato ritorno presso l’abitazione dei genitori laddove il padre le riferiva di aver avuto una discussione con la madre al seguito della quale la donna si era allontanata di casa.

Insieme alla sorella si poneva alla ricerca della madre, la quale, per sfuggire alle violenze del marito che l’aveva violentemente percossa, si era nascosta sotto il letto dell’abitazione della figlia, adiacente a quella dove l’indagato viveva.

All’arrivo dei Carabinieri, intervenuti sul posto, la donna mostrava segni di percosse al collo, alle mani, al petto, alle braccia e al volto. Il racconto dei familiari ha consentito di raccogliere gli elementi costitutivi del delitto di maltrattamenti in famiglia, descrivendo uno stato disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di esistenza.

Gli episodi di violenza sono stati innumerevoli, mai denunciati dalla donna per il bene della famiglia e per salvaguardarne l’unità.

Tutti comportamenti posti in essere con progressiva accentuazione che offendevano il decoro e la dignità della donna sia come moglie che madre, ponendola in uno stato di sofferenza morale e psichica tale da renderne la vita impossibile. L’indagato era solito picchiarla anche dinnanzi le figlie, sin da quando erano bambine, così come ora dinnanzi il nipotino di soli 12 anni.

Dopo l’esecuzione della misura del divieto di avvicinamento l’uomo è stato sorpreso dai militari dell’Arma all’interno dell’abitazione della donna in violazione dei divieti imposti dalla misura cui è sottoposto.

L’uomo si trova ristretto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cosenza.

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