Un momento della manifestazione

CATANZARO – Non capita certo tutti i giorni di vedere su piazza Prefettura un tappeto di Ferrari rombanti con intorno decine di appassionati: i più piccoli, che subiscono il fascino dell’automobile da corsa e i più grandi, che di fronte a quello spettacolo tornano un po’ bambini anche loro.

I dieci anni della Scuderia Ferrari Club Catanzaro sono stati davvero una festa, con il sodalizio che è il terzo più grande al mondo per numero di iscritti che ha voluto omaggiare la Città con una raduno in pieno centro storico e poi il lungo corteo di quasi trenta autovetture che si è spinto fin sul lungomare del quartiere Lido.

Anche l’Amministrazione Comunale ha voluto essere presente all’appuntamento, con l’assessore allo Sport Nunzio Belcaro, che ha consegnato al presidente del Club una targa in segno di riconoscenza per il lustro internazionale che lo stesso Club ha dato alla Città Capoluogo.

«Questo Paese è capace di fare le cose più incredibili, di spingersi oltre il limite del genio umano, e di contro, spesso fatica sugli aspetti più semplici della vita quotidiana – commenta oggi Belcaro. La Ferrari è il manifesto del sogno che diventa realtà, bellezza, precisione, suono di un motore unico al mondo. Un oggetto perfetto, privilegio di pochi nel possesso, ma popolare nell’immaginazione e nella passione collettiva».

Domenica, in pieno centro a Catanzaro, «grazie ai festeggiamenti dei dieci anni della Scuderia Ferrari Club Catanzaro, quella roboante nuvola rossa ha attratto gli occhi increduli e contenti dei bambini, che da adesso, quando disegneranno una macchina, sono certo che la faranno uguale a quelle che hanno visto col cavallino appiccicato.  In questo nuovo ruolo d’Assessore alla Pubblica Istruzione e allo Sport della mia città, spesso mi confronterò con la prospettiva dei più piccoli, con il modo in cui loro guardano il mondo. E allora – conclude Belcaro – il mio ringraziamento è totale alla Scuderia Ferrari Club, al suo Presidente Mimmo Tiriolo, al dirigente Mauro Apicella che è venuto da Maranello a trovarci. Perché tengono alto il nome di Catanzaro ma soprattutto perché hanno fatto sorridere e sognare i bambini di domenica mattina, e di più bello non c’è nient’altro».

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