Il Poliambulatorio d Amantea

AMANTEA (Cs) – L’ex sindacalista Walter Giampà sollecita interventi per il Poliambulatorio di Amantea dove, purtroppo, si registrano disservizi.

«Sono un puntino tra milioni di puntini, ma non mi lamento, siamo l’uno un piccolo ingranaggio dell’altro. La vita è stata generosa con me a parte l’ultimo periodo, che anch’esso vivo con dignità. Ho lavorato per la Comunità con i miei limiti ma anche con entusiasmo, ho fatto errori che forse facciamo tutti perché tutti abbiamo i nostri difetti».

L‘ultimo periodo non è esaltante «come quello passato, sono diventato invalido civile per un ictus che paralizza i miei movimenti e limita la mia capacità di esprimermi come facevo un tempo, davvero non me lo sarei mai aspettato, ma la vita è bella anche se non sai mai “quale cioccolatino troverai nella scatola”».

E, ancora: «Da anni effettuo cicli di fisioterapia, per l’esattezza 12 anni, non molti rispetto a chi è costretto a sottoporsi a terapia magari per una vita intera, ma sufficienti per capirne la ragione e la necessità».

Ebbene, «dei tre cicli annui che devo effettuare, ad oggi solo uno sono riuscito a fare per una serie di ragioni non dipendenti dalla mia volontà e neanche dagli operatori che mi seguono da tanti anni. Qualcuno mi potrebbe chiedere: perché non li fai in un’altra struttura? Ci ho provato ma mi è costato in termini di sacrificio viaggiare per fare una cosa che invece voglio fare nella mia struttura dove ho lavorato per ben 32 anni. Li voglio fare nella struttura che per tutti quegli anni è stata casa mia. E’ una pretesa irrealizzabile?».

Infine: «Ho speso i migliori anni della mia vita per concorrere alla sua nascita e per portarla avanti, insieme a tanti amici e colleghi, uomini e donne che hanno lavorato sodo, e ora non posso credere di trovare frutti che non sono quelli della terra che abbiamo dissodato. Perché allora con un moto d’orgoglio non opponiamo  resistenza a questa ondata di barbarie che sta affossando il nostro “Poliambulatorio” di Amantea. Il diritto alla salute è di tutti, specie per quelli meno fortunati di noi, ed allora? Buona vita a tutti noi».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it