I componenti del gruppo “Cambiamo rotta”

AMANTEA (Cs) – I consiglieri comunali del gruppo di opposizione “Cambiamo rotta” non si sono fatti pregare e hanno replicato tempestivamente alla consigliera di minoranza e capogruppo di “Per Amantea” Emilia Di Tanna.

Lo scontro tra i due gruppi è nato sulla proposta lanciata dai primi di un confronto aperto a tutti, e soprattutto agli studenti, sul comportamento da tenere in caso di calamità naturali.

La Di Tanna, in tal senso, ha sottolineato come alla teoria deve seguire una ottima campagna preventiva da parte delle istituzioni locali, sottolineando lo stato di trascuratezza del territorio.

Per “Cambiamo rotta” «la perfidia gioca brutti scherzi. Rende patetici. È fuori dai nostri schemi e dai radar, eppure è sempre alla ricerca dell’occasione per creare artatamente misere polemiche. Perfino su un tema molto importante e di stretta attualità, proprio in questi mesi è in fase di sperimentazione nazionale il sistema di allertamento IT alert, quale la prevenzione dei rischi naturali».

La consigliera «evidentemente confonde la valida campagna informativa realizzata sinergicamente tra Ministero dell’Istruzione e Dipartimento Protezione Civile dedicata però esclusivamente agli studenti ed agli insegnanti con quanto da noi suggerito, con apposita interrogazione, all’Amministrazione ovverosia l’adesione alla Settimana nazionale della Protezione Civile per illustrare ed informare la popolazione cittadina dei contenuti del Piano Comunale di Emergenza».

La differenza fondamentale «sta nel fatto che la prima ha carattere più generale mentre la seconda, quella da noi consigliata, ha carattere più puntuale perché investe i rischi che realmente interessano il nostro territorio comunale ed i comportamenti corretti da avere prima, durante e dopo l’evento».

E, ancora: «Siamo stati abbastanza chiari nella proposta: una due giorni da tenere presso l’auditorium “Don Giuseppe Arlia” di Campora San Giovanni e presso il teatro del “Campus F.Tonnara” per illustrare, grazie al coinvolgimento degli attori principali intervengono nella situazione di emergenza, il Piano comunale e diffondere la cultura della prevenzione e delle buone pratiche quotidiane».

Perché «abbiamo sottolineato anche il coinvolgimento della popolazione studentesca?»

È molto semplice «da intuire: i giovani, i ragazzi sono un eccellente interlocutore per veicolare all’interno del nucleo familiare le utili informazioni fornite e poi perché il loro coinvolgimento, fin dalla tenera età, rappresenta un importante investimento per il futuro per avere cittadini del domani più sensibili e consapevoli».

È il caso di dire «che è proprio vero, chi sa fa, chi non sa insegna».

Infine: «Volano nel nostro paese da qualche tempo le berte, uccelli che i nostri marinai chiamano i “cunnannati”, perché volano sempre, per mesi, senza toccare terra, alla ricerca di cibo per loro e per i piccoli. I “nostri” cunnannati cercano, senza darsi pace, notizie, voci, chiacchiere e panzane da offrire alla pancia dei cittadini. Solo denunce di problemi e mai suggerimenti di soluzioni per risolverle e sempre facendo finta di non conoscere il contesto di precarietà finanziaria e di risorse umane che affligge il comune».

È vero, «gli amministratori riscuotono le indennità che potrebbero destinare a migliorare causa e per questo non potranno mai essere assolti. Ciò non esclude che si possano avere a cuore, sempre e comunque, le sorti della città ed essere costruttivi pur essendo minoranza».

Ripetiamo, «minoranza, non opposizione, che in un comune in dissesto risulta essere fuori luogo e priva del minimo buonsenso. Le berte, un tempo, si pensava fossero sirene, che con il loro canto ammaliavano i marinai. I “nostri” cunnannati, purtroppo per loro, non ammaliano nessuno. Stancano».

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