Home Calabria In tilt il Centro unico di prenotazione del Poliambulatorio di Cassano all’Ionio

In tilt il Centro unico di prenotazione del Poliambulatorio di Cassano all’Ionio

Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini, denuncia problemi di linea lamentati da diversi cittadini

121
0
Il Poliambulatorio di Cassano allo Ionio

CASSANO ALLO IONIO (Cs) – «I continui disservizi che si registrano nelle ultime ore devono essere affrontati e risolti con celerità, al centro unico di prenotazione, presso il Poliambulatorio di Cassano All’Ionio».

È quanto afferma, Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per la tutela della salute pubblica della città delle terme. Questo servizio, tra l’altro costituisce «il punto in assoluto più frequentato dalla popolazione in quanto elemento di accesso alle prestazioni socio-sanitarie: la sua importanza è dunque fondamentale per l’intero sistema sanitario e la sua organizzazione».

«Numerosi cittadini – evidenzia Garofalo -, ci hanno segnalato che un guasto sulla linea sta determinando la non possibilità di accedere al locale Cup, in ordine alla prenotazione».

«A farne le spese – incalza il portavoce del comitato -, ancora una volta sono gli anziani, le fasce più deboli ma anche semplici cittadini, che loro malgrado si trovano ad affrontare ulteriori disagi in un sistema sanitario già di per sé mancante di servizi e prestazioni».

«A questo si aggiunge di non poter pagare il ticket tramite carta di credito, nonostante da mesi gli operatori hanno comunicato alla direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza tale stato di cose».

«Così come – ricorda il portavoce del comitato -, aspettiamo di sapere se è stato nominato il nuovo radiologo per consentire agli utenti di effettuare la radiografia d’urgenza e evitare di rivolgersi in altri presidi sanitari o in strutture private».

«Anche la nostra proposta – rimarca Garofalo -, della semplice e attuabile teleradiologia è caduta nel vuoto e nell’indifferenza, a discapito di una migliore organizzazione della tanta decandata medicina territoriale. Prendiamo atto – ha concluso-, che le cose vanno così e ce ne facciamo una ragione, senza però denunciare che i livelli minimi di assistenza, rimangono sulla carta».