PAOLA (Cs) – Il 7 ottobre 2023 alle ore 10 nella Sala delle Esposizioni del Santuario di San Francesco di Paola, in provincia di Cosenza, sarà inaugurata una interessante mostra che trasporterà i visitatori in un viaggio tra scienza, arte e fede, attraverso opere fisiche e ricostruzioni digitali.
È possibile tenere insieme un severo metodo scientifico e una profonda spiritualità? È possibile coniugare rigore matematico e gusto per il meraviglioso e lo stupefacente? È possibile guardare la natura con gli occhi dello scienziato e intravederne le divine leggi che la governano?
Sì, è possibile, e la conferma si trova nella mostra a cura Alessio Bortot, Agostino De Rosa e Imago rerum, che sarà inaugurata il 7 ottobre 2023 alle ore 10 nella Sala delle Esposizioni del Santuario di San Francesco di Paola a Paola, (CS).
Apriranno l’inaugurazione padre Antonio Casciaro, amministratore delegato Fondazione, e padre Francesco Maria Trebisonda, presidente Fondazione.
Interverranno: Alessio Bortot, università degli studi di Trieste, e Agostino De Rosa, università Iuav di Venezia.
La mostra regala un’esperienza inedita che, attraverso opere fisiche e ricostruzioni digitali, consentirà ai visitatori di fare un viaggio tra scienza, arte e fede.
I PROTAGONISTI – Jean François Niceron (1613 1646) e Emmanuel Maignan (1601-1676) sono due Padri Minimi, ovvero appartenenti all’ordine dei Minimi, fondato nel XV secolo da San Francesco di Paola.
I due frati vissero tra la Francia e l’Italia, furono protagonisti attivi del contesto artistico e culturale del loro tempo. Furono sì uomini di fede, però sottoposero la fede al vaglio della ragione.
Disinteressati al potere temporale, ebbero sempre un approccio intellettualmente onesto, basti pensare che nei loro testi citavano esplicitamente Galileo Galilei, riconoscendogli un valore scientifico che al tempo il potere (anche ecclesiastico) criticava.
LE OPERE – Per comunicare i loro studi, ad esempio sull’ottica e sulla prospettiva, oltre ai trattati realizzarono vere e proprie opere d’arte. Qual era il senso privilegiato del Barocco? La vista. Da qui l’idea di creare giochi ottici che coinvolgessero lo spettatore raccontando concetti oltre le parole. Le parole chiave delle loro opere? Prospettiva, uso degli specchi, lenti: strumenti che potevano esaltare la capacità del discernimento, ovvero la capacità di comprendere le differenze tra finzione e realtà. Un impegno estremamente attuale oggi, mentre il cittadino è bombardato quotidianamente da immagini e non è più in grado di discernere ciò che è reale e ciò che è finzione.
LA CURIOSITÀ – Alla mostra è possibile vedere anche un gioco ottico realizzato da Jean François Niceron: guardando in una scatola è possibile vedere, grazie al sapiente uso delle lenti, alcuni parti del viso di dieci sultani ottomani.
L’orecchio di un sultano, il naso di un altro, e via dicendo. Quando si arriva però all’immagine finale, complessiva, si scopre che il volto è quello dell’imperatore cattolico Luigi XIII.
Con quest’opera, ottica e politica, Niceron voleva dire che servivano ben dieci sultani ottomani per fare il grande imperatore francese.
Una strategia comunicativa brillante che sarebbe stata utilizzata secoli dopo dal cinema e dalla pubblicità per trasmettere messaggi con più livelli di lettura.
I CURATORI – «Niceron e Maignan furono affascinati per tutta la loro esistenza dall’idea che nella natura si nascondesse un codice segreto divino di cui la matematica, e in primis l’ottica, potevano farsi interpreti, elaborando un lessico espressivo che attraverso la magia artificiale ne riproducesse la segreta natura configurativa, le leggi formanti del suo farsi e del suo divenire – spiegano Alessio Bortot e Agostino De Rosa –.
Il percorso gnoseologico di entrambi attraversò i sentieri del pensiero cartesiano e hobbesiano, le loro opere spesso divenendo uno specchio fedele di coeve posizioni filosofiche, pur tuttavia conservando una loro autonomia stilistica, sia nei contenuti che nella forma».
COME, DOVE, QUANDO – La mostra sarà allestita a Paola (CS), nella Sala delle Esposizioni del Santuario di San Francesco di Paola.
L’inaugurazione si terrà sabato 7 ottobre 2023 ore 10.
La mostra sarà aperta fino al 6 gennaio 2024 con orari: 9.00 – 12.00 / 15.00 – 17.00.
La mostra riaprirà dal 27 marzo 2024 al 8 settembre 2024 con orari: 9.00 -12.30 / 15.30 -19.00.
Mostra aperta tutti i giorni (compresi sabato e domenica), chiusura il lunedì mattina, ad ingresso libero.
Agostino De Rosa, coordinatore scientifico
Francesco Bergamo, Alessio Bortot, Antonio Calandriello, Anna Ciprian, Luca Ruggiero D’Elia, Eliana Fazzino, Isabella Friso, Emanuele Garbin, Giulia Lazzaretto, Gabriella Liva, Cosimo Monteleone, Giovanna Pernice, Giulia Piccinin, Andrea Salmaso.