Emilia Di Tanna, capogruppo di “Per Amantea”

AMANTEA (CS) – Lo scontro politico sui social si va sempre più accentuando assumendo, troppo spesso ormai, i contorni di un dibattito scadente, irrispettoso, e per alcuni, poco consono al ruolo ricoperto in seno all’Ente locale. E di questo è perfettamente consapevole anche la consigliera comunale di minoranza, e capogruppo di “Per Amantea”, Emilia Di Tanna che ha invitato il sindaco Vincenzo Pellegrino e gli amministratori locali ad abbassare i toni. 

«Amantea ha sicuramente attraversato momenti critici di vario tipo, ma ad oggi, dopo un anno e mezzo di amministrazione da parte di chi ci ha propinato formule infarcite di ipocrite bugie, di chi ci ha fatto credere di essere capace di riportare il nostro paese alla “normalità”, di chi parlava di legalità come se ne fosse il depositario…ecco, dopo un anno e mezzo – ha sottolineato la consigliera Di Tanna – ci riscopriamo più a terra di prima in tutti i settori anche se non è più necessario farne una dettagliata elencazione, visto che lo hanno già fatto in molti».

Ciò che invece è necessario sottolineare con forza è che «non ci meritavamo di essere rappresentati in un modo così arrogante, così affatto educato, così misogino, così basso e irrispettoso sia delle persone che dei valori caratteristici del nostro paese che, evidentemente, lui non conosce».

E lo sfogo della consigliera Di Tanna va anche oltre: «l’uso indiscriminato e verbalmente a volte violento ed aggressivo da parte sua e di alcuni suoi consiglieri dei social per limitare le critiche non fa altro che avere due conseguenze: una emulazione fin troppo spesso ancor più bieca ed un aumento della presa di coscienza di aver sbagliato a dare loro la propria fiducia».

Amantea «non merita questo! Amantea è migliore di quanto troppo spesso leggiamo ed il silenzio dei molti fa stridere ancor di più la bieca presenza di una china antidemocratica».

E, poi: «siamo arrivati ad infangare anche l’argomento “sport”, toccando pesantemente il sistema “calcio” locale, chiudendo i  campi sportivi di grandi e piccole dimensioni, luoghi che nel nostro paese hanno da sempre rappresentato aggregazione e partecipazione, per i quali ogni amministrazione del passato ha cercato di dare tutto il supporto possibile, anche prendendosi responsabilità “critiche” pur di non intralciare il percorso delle attività, soprattutto dei campionati, delle varie società del nostro territorio amanteano e camporese, che tanto spendono in sacrifici e risorse».

Questo sindaco «non si vuol prendere responsabilità che altri, in tutta la Calabria, terra difficile per quel che riguarda le strutture sportive, invece prendono su di sé per sostenere i propri giovani».

Quali sono i valori che insegna il gioco di squadra? «La collaborazione, il senso di gruppo, lo spirito di competizione e il senso di appartenenza sono le doti e le capacità che più si accrescono in uno sport di squadra. Tutte cose che cerca di insegnare il calcio, insieme agli altri sport di squadra come la pallavolo e la pallacanestro, ai nostri ragazzi pur di portarli lontano da devianze che pure sul nostro territorio sono purtroppo molto diffuse».

Ma questo sindaco «non lo sa! Questo sindaco non ha creato una vera squadra per giocare e continuare a vincere, dopo aver vinto le elezioni, in un campionato difficile come l’amministrazione di un grande e problematico paese come il nostro! Si è fatto autogol fin troppe volte».

 Il nostro primo cittadino ha dimenticato che «con le sue menzogne, le sue offese, il suo linguaggio scorretto, troppo spesso di basso livello ed irrispettoso sia verso gli uomini che verso le donne ed i suoi modi “tipici dello scaricabarile” dimostra sempre meglio il tipo di persona che è, non potendo certamente essere additato come il nostro miglior rappresentante».

Questo sindaco, «che non è mai stato veramente il sindaco di tutti, adesso, anche grazie ai suoi, sta allontanando da sé molti tra coloro che gli avevano creduto e la delusione nelle parole anche ufficiali di molti la dice davvero tutta insieme ai sempre meno numerosi like e ad un numero sempre più esiguo di followers. Il rispetto, che ha chiesto a gran voce insieme alla sua squadra sui giornali senza essere capace di praticarlo, non è mai stato il suo forte».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it