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Licenziati i 60 dipendenti della “Tech & Com” che avevano proclamato una giornata di sciopero

Erano in stato di agitazione perché senza stipendio da quattro mesi. La denuncia di Alberto Ligato, segretario generale della SLC Cgil

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RENDE (Cs) – Sono stati licenziati i circa sessanta dipendenti della sede di Rende della Tech & Com, operante nel settore delle telecomunicazioni con funzioni di call center e di assistenza alla clientela di Enel e Iren, dopo aver proclamato una giornata di sciopero perché senza stipendio da quattro mesi (https://www.calabriainchieste.it/2023/09/26/tre-stipendi-arretrati-i-lavoratori-dellazienda-tech-com-del-sito-di-rende-proclamano-lo-stato-dagitazione/)-

«Quest’azienda da anni paga a piccole tranche anche se fino ad oggi, pur con le difficoltà derivanti dall’incertezza sulle tempistiche di incassare le spettanze, gli operatori avevano sempre ricevuto il dovuto – spiega Alberto Ligato, segretario generale della SLC Cgil l’azienda giustificava i ritardi sostenendo di incassare a sua volta oltre la scadenza, il saldo delle fatture dai due committenti».

«Negli ultimi tempi però – continua il sindacalista – si sono accumulate quattro mensilità arretrate. Per questo abbiamo indetto lo sciopero nella giornata di oggi 4 ottobre. Ora però c’è una drammatica novità: la Tech&Com ha deciso di interrompere le attività per cui i dipendenti hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Ovviamente noi, pur non essendo certo innamorati di questo brand, siamo determinati a salvare questi posti di lavoro».

«Siamo di poco sopra al di sopra del reddito di cittadinanza, circa 800 euro al mese. Quindi un eventuale trattamento Naspi non costituirebbe per noi neppure un palliativo – dice Luigi Pucci, Rsu Cgil in seno all’azienda – Una via d’uscita potrebbe essere il ricorso alla clausola sociale con il tentativo di essere assorbiti nell’impresa che dovesse eventualmente rilevarne la committenza. Ma serve una concertazione istituzionale».