Il presidente degli infermieri, Sposato: “Il Corso di Laurea d’Infermieristica a Cosenza è opportunità storica per la professione”
COSENZA – L’inaugurazione del corso di laurea d’infermieristica, a Cosenza, è stata definita, dal presidente dell’Opi di Cosenza, Fausto Sposato, «una giornata storica per la professione».
L’Ordine della città, presente al “battesimo” avvenuto nel chiostro di San Domenico, si è detto “felice” per il risultato ottenuto. Frutto, anche, delle tante occasioni di confronto ottenute tra le parti.
«Ci teniamo a ringraziare pubblicamente tutti gli attori per l’occasione e per il contributo anche del Magnifico Rettore che ha saputo apportare alla nobile causa», specifica Sposato.
Per il presidente degli infermieri, «l’obiettivo è raggiungere, nei prossimi tre anni, la quota di 500 studenti. Oggi sono 119, rispetto ai 75 iniziali», afferma. «Sono giovani studenti che non andranno a studiare fuori dalla Calabria e che, certamente, rappresentano la nuova ossatura del sistema sanitario regionale».
Chissà che, tra questi, non vi sia un «nuovo presidente dell’Ordine tra qualche anno oppure un futuro dirigente sanitario». L’augurio di Sposato va in questa direzione.
Ed utilizza, a tal fine, due aggettivi importanti: bellezza e speranza. «La prima – afferma Sposato – è legata all’inizio di un percorso, per tutti noi, difficile ma gratificante».
La speranza invece è quella di riuscire nell’intento di apportare, così, nuove energie mentali e fisiche nei luoghi idonei alle cure». L’Opi continua a dare il proprio importante contributo. «Riteniamo che il corso di laurea sia solo il primo passo. Gli altri devono necessariamente essere quelli di un Dipartimento che comprenda la Specialistica e poi il passaggio ai master…».
Ad ogni modo, per Sposato, «ciò che è avvenuto a Cosenza fa rientrare l’Unical tra le prime università d’Italia in un rapporto ottimale tra posti disponibili e aspiranti infermieri». Il rapporto, infatti, è 1 su 4, cioè quattro iscrizioni rispetto alla disponibilità di un posto.
«Un investimento in piena regola che tra pochissimi anni, velocemente, può portare i primi frutti; senza considerare l’importante fattore umano con i giovani impegnati nella loro – e nella nostra- terra».
Insomma, per gli infermieri, «si tratta anche di una visione a lungo raggio, con un ricambio generazionale che non può più essere rinviato. Continuando a confrontarci e prospettando nuovi traguardi».
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