PAOLA (Cs) – L’Associazione per la Salute del Cittadino, presieduta dal medico di base Mariella Veneruso, esprime grande soddisfazione per l’approvazione della proposta di legge regionale per i malati di fibromialgia.
Provvedimento licenziato dalla Terza commissione regionale che a breve passerà all’esame del Consiglio regionale (https://www.calabriainchieste.it/2023/10/02/proposta-di-legge-su-fibromialgia-mannarino-prevede-lo-stanziamento-di-un-fondo-di-160-mila-euro/).
«La nuova legge prevede anche un registro regionale utile ad individuare i casi e incrementare le campagne informative», spiega Veneruso.
Che evidenzia: «Il consigliere regionale della commisione alla Sanità Sabrina Mannarino ha firmato insieme ad altri colleghi consiglieri la proposta di legge che implica lo stanziamento di una cifra di circa 160 mila euro a disposizione dei malati di fibromialgia».
E prosegue: «Questa malattia è una sindrome dolorosa cronica non ancora ben definita ed individuata dal Sistema Sanitario Nazionale e persino ancora non riconosciuta adeguatamente da una percentuale di invalidità tra le malattie croniche nella tabelle dell’invalidità civile.
Colpisce maggiormente il sesso femminile ed è silente per un lungo periodo fino a manifestarsi con un insieme di sintomi psicofisici.
Il testo di legge si concentra sul riconoscimento della condizione delle persone affette da questa patologia; sulla istituzione di un Centro di Coordinamento Regionale di ambulatori specialistici multidisciplinari, affiancato da Associazioni del settore; sulla costituzione di una rete clinico-assistenziale e di un percorso diagnostico-terapeutico.
La nuova legge contemplerà un Registro regionale per la Fibromialgia che avrà l’obiettivo di individuare e monitorare la casistica regionale così da incrementare campagne informative volte a produrre maggiore consapevolezza.
L’obbiettivo fondamentale è quello di salvaguardare i malati di fibromialgia e far sì che la Calabria entri a far parte di quelle regioni che riconoscono la suddetta patologia e prevedono specifici percorsi diagnostici-terapeutici», conclude Mariella Veneruso.
