Il consigliere Francesco Assisi

CATANZARO – Il consigliere comunale, Francesco Assisi si è detto preoccupato per i prossimi esami di abilitazione per gli avvocati che quest’anno, per la prima volta, potrebbero non essere espletati a Catanzaro.

«La città di Catanzaro rischia di non essere, per la prima volta da quando si tengono gli esami di abilitazione per gli avvocati, la sede di svolgimento della relativa prova scritta, atteso il mancato riscontro, da parte del Presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, delle reiterate richieste della Corte di Appello in ordine alla disponibilità del Liceo Scientifico “E. Fermi” per la sessione 2023».

Ciò, nonostante l’utilizzo dell’istituto scolastico in questione «sia stato sempre autorizzato a tale scopo dai precedenti presidenti dell’ente provinciale, tanto che il sottoscritto, nel lontano 2003, ha sostenuto in quel plesso le prove scritte per l’abilitazione forense».

Il massimo rappresentante della Lega in provincia, però «persevera nel proprio atteggiamento ostile nei confronti della città di Catanzaro, considerato che già nei mesi scorsi la Provincia ha adottato un regolamento che, in buona sostanza, avrebbe costretto il Comune attualmente sprovvisto della propria aula consiliare a sborsare per l’utilizzo di quella provinciale, in relazione ad ogni convocazione del consiglio comunale, ben 500 euro».

 Ora, a causa «dell’inspiegabile e irragionevole silenzio serbato dall’Ente Provinciale innanzi alle richieste della Corte di Appello, la città corre il rischio di perdere il ruolo di sede storica degli esami di Avvocato che si svolgeranno, come da calendario ministeriale il 12 dicembre 2023».

Qualora, infatti, «la provincia perseverasse nel proprio atteggiamento di indifferenza, le prove in questione si terrebbero presso l’aula bunker di Lamezia Terme, con conseguente grave danno sia all’immagine che all’economia della nostra città, la quale ogni anno in tale occasione accoglie per alcuni giorni centinaia di esaminandi con i rispettivi accompagnatori, con un notevole indotto sul territorio».

È auspicabile pertanto che «il presidente Amedeo Mormile, in queste ore sollecitato da più parti politiche nonché dai massimi rappresentanti della classe forense, possa, anche tramite un proficuo confronto con il proprio leader politico regionale Onorevole Filippo Mancuso, cittadino catanzarese come il sottoscritto, superare ogni remora determinandosi positivamente in merito a tale vicenda nell’interesse della nostra collettività».

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