CATANZARO – Un bene confiscato alla mafia troverà nuova vita come Centro servizi integrati per il reinserimento lavorativo e sociale dei giovani in uscita dal circuito penale.
Il riferimento è al progetto “Ginestra”.
Ne danno notizia i consiglieri comunali Danilo Sergi e Tommaso Serraino.
“Catanzaro Inclusiva: Progetto Ginestra”, per cui il Comune di Catanzaro risultava già beneficiario di un finanziamento di 600mila euro circa nell’ambito del Pon “Legalità” del Ministero dell’Interno – affermano – può fare ora uno step in avanti con l’aggiudicazione dei lavori di recupero e rifunzionalizzazione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata in via Molè a Germaneto”.
“Il progetto esecutivo definitivo, a cura del settore Grandi opere, riformulato rispetto ad una prima fase, prevede l’abbattimento e la ricostruzione dell’edificio, intervento compatibile con le risorse a disposizione e ritenuto più idoneo in considerazione delle condizioni di abbandono e vandalizzazione dell’ampia area coinvolta. Grazie ad un percorso di collaborazione attivato dall’amministrazione con l’Istituto di pena minorile “Silvio Paternostro” – commentano ancora Sergi e Serraino – una volta restituito il bene alla pubblica fruizione, sarà possibile programmare attività laboratoriali didattico-formative a beneficio dei soggetti a rischio devianza, con il supporto operativo delle realtà del Terzo settore”.
“Oltre all’immobile, sarà risistemato anche il terreno pertinenziale con l’idea di poterlo adibire, grazie anche alla potatura razionalizzata di alcune piante di ginestra, ad attività mirate alla riscoperta e alla valorizzazione degli antichi saperi e sapori. Un’importante opportunità che risponde, quindi, al duplice obiettivo di favorire il recupero di beni confiscati e, dall’altra, sostenere la formazione e il reinserimento di giovani svantaggiati. Un progetto che si propone di sperimentare nuovi modelli di inclusione sociale per il nostro territorio”.