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Dopo aver atteso sei mesi per una visita oculistica e percorso 70 km: «Signora, il medico stamattina non c’è»

Giunti sotto l'ospedale ricevono la telefonata di disdetta. Ora devono prenotarsi nuovamente, attendere altri sei mesi e vivere diversi altri disagi

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Una corsia ospedaliera

PAOLA (Cs) – Accade ogni giorno, in vari territori della Calabria, nonostante le promesse e i proclami della politica di ogni colore, affacendata a comprare auto di lusso e incaricare questo e quell’amico. E in tale contesto, purtroppo, le vittime della sanità calabrese sono spesso persone anziane, ammalati gravi.

E’ accaduto ancora una volta, dicevamo.

E’ accaduto ieri mattina a una signora di 72 anni di Paola.

E’ un fatto paradossale, l’ennesima storiaccia in salsa calabrese: una visita prenotata sei mesi addietro e, dopo aver rispettato la chilometrica lista d’attesa, percorrendo pure 70 chilometri da Paola e fino all’ospedale di San Marco Argentano, la doccia fredda: «Signora, il medico stamattina non c’è. Deve ritornare a Paola e prenotarsi nuovamente tramite Centro unico di prenotazione».

E magari attendere altri sei mesi.

Eppure la donna e suo marito, con molto puntiglio, il giorno precedente avevano telefonato all’ospedale per acquisire una conferma (dopotutto, siamo in Calabria, e i due coniugi lo sanno bene).

«Signore, se nessuno l’ha chiamata per disdire, vuol dire che è tutto confermato», è la risposta ricevuta dall’addetta. Quindi, pieno di benzina all’auto e partenza di buonora. Destinazione: San Marco Argentano.

Alla guida, il figlio della donna, che per accompagnare la madre non si è recato sul luogo di lavoro.

Giunti sotto l’ospedale, tuttavia, la 72enne assieme a suo figlio ricevono una telefonata dal marito della donna: «Moglie cara, mi hanno appena telefonato dall’ospedale di San Marco Argentano. Il dottore oggi non c’è. Rincasate».

Benvenuti in Calabria.