PAOLA (Cs) – Il presunto giovane boss sanlucidano Pietro Calabria e il cognato Andrea Tundis sono stati associati al 41bis, cosiddetto carcere duro (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/25/lacquisto-dellescavatore-del-clan-e-la-valigetta-con-200mila-euro/).
Coinvolti in Affari di Famiglia, i due sanlucidani sono stati attenzionati dal ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Sarebbero organi di vertice di una presunta associazione di stampo mafioso e una dedita al narcotraffico operante tra San Lucido e Paola.
L’inchiesta era scattata lo scorso mese di maggio con ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei soggetti ritenuti vicini al presunto clan “Calabria-Tundis”, gemellato con la onfederazione mafiosa cosentina.
I due indagati sono difesi dagli avvocati Giorgia Greco, Giuseppe Bruno e Armando Sabato.