CARIATI (Cs) – Nel corso della mattinata del 14 novembre scorso, gli studenti delle classi quinte del Liceo “Patrizi” e degli istituti Tecnico ed Alberghiero di Cariati hanno incontrato, presso l’aula magna dell’Istituto, il dirigente scolastico, Sara Giulia Aiello, i docenti e il comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cosenza, tenente colonnello Dario Pini.

Nel corso del dibattito, organizzato in sinergia con i docenti Domenico Liguori e Alessandra Curcio sono stati approfonditi temi ed argomenti di diretto riferimento al Progetto Cultura della Legalità e di specifico interesse anche ai fini dell’orientamento nella scelta di una specifica facoltà universitaria a conclusione del ciclo di studi ed in relazione all’imminente conseguimento del diploma di maturità.

Dopo un breve inquadramento sull’ordinamento giuridico dello Stato italiano e sulla gerarchia delle fonti legislative, si è approfondito il tema del processo penale con rito ordinario a partire dall’acquisizione della notizia di reato da parte della Polizia Giudiziaria, lo sviluppo delle indagini preliminari attraverso la ricerca delle fonti di prova, le conseguenti dinamiche connesse con la conclusione delle indagini preliminari, l’udienza preliminare, il dibattimento e la trasformazione delle fonti di prova in prova fino al giudizio di primo grado.

A margine sono stati quindi affrontati i riti alternativi quali il giudizio abbreviato, il direttissimo, l’immediato, l’applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. patteggiamento) ed il decreto penale di condanna.

Gli studenti e le studentesse, partecipi ed attenti, hanno attivato un serrato confronto ricco di domande e spunti di riflessione a cui il dirigente dell’Istituto scolastico, gli Insegnanti presenti ed il referente per l’Arma dei Carabinieri hanno risposto, con la finalità di fornire ai ragazzi da un lato ogni strumento utile a riconoscere e prevenire le forme di criminalità contro la persona ed il patrimonio – evitando comportamenti violenti, prevaricatori, discriminatori o determinanti l’isolamento sociale e promuovendo condotte favorenti l’integrazione ed il coinvolgimento – e dall’altro per garantire le giuste rassicurazioni circa l’impegno costante delle Forze dell’Ordine nella prevenzione e repressione dei reati, unitamente alla necessità di fare squadra tra Forze dell’Ordine, Istituzioni Scolastiche e studenti.

Insieme per generare una più ampia divulgazione della legalità, del contrasto alla sub-cultura dell’omertà e dell’accettazione delle condotte devianti.