FUSCALDO (Cs) – In una lettera aperta ai cittadini fuscaldesi, il leader del movimento Fuscaldo Europea, Davide Gravina, offre elementi di chiarimento sulla vicenda del convento dei padri passionisti, cavallo di battaglia del gruppo di Gravina.

Com’è noto, infatti, attraverso una nota informativa del 15 maggio 2021, vennero riportate, per iscritto, tutte le “voci” che circolavano nella nostra comunità, in riferimento alla possibile vendita del nostro Convento da parte dell’ordine dei Padri Passionisti.

Da quel giorno, da parte di Fuscaldo Europea, sono stati messi in atto una serie di iniziative per fare chiarezza sulla vicenda.

«Sono stati promossi incontri pubblici, pubblicati articoli sui quotidiani, effettuate ricerche d’archivio, prodotte segnalazioni agli organi competenti per raggiungere i seguenti obiettivi:

1) Impedire la vendita del Convento ai privati e fare chiarezza sulla proprietà della struttura conventuale. Nessun atto di vendita all’ordine dei Padri Passionisti è stato trovato. Il consiglio comunale non ha mai deliberato tale vendita, e i passionisti non hanno mai esibito l’atto dell’eventuale acquisto, nonostante le ripetute richieste di esibire i documenti;

2) Monitorare il finanziamento della Regione Calabria (1.000.000,00 euro) ottenuto dal Comune di Fuscaldo. Soldi pubblici, è opportuno ricordare, per “lavori di restauro e recupero funzionale del Santuario di San Francesco di Paola” e finalizzati alla riapertura della chiesa;

3) Ostacolare il trasferimento in altri luoghi dell’enorme “tesoro” artistico-culturale-religioso (quadri, libri, statue, presepi, sculture, arredi sacri) appartenente alla comunità fuscaldese. E’ in atto in questi giorni, purtroppo, l’inventario di 20.000 volumi, appartenenti al Convento di Fuscaldo e confluiti in altre realtà bibliotecarie della nostra provincia».

A fronte di ciò – ricorda Davide Gravina – è stato registrato «impressionante e ingiustificato silenzio, da parte di diversi organi istituzionali, rispetto alle numerose sollecitazioni finalizzate alla comprensione del destino ultimo del Convento di Fuscaldo (un simbolo storico della nostra comunità, autorizzato ad essere costruito dal Pontefice di allora, Papa Leone X, nel lontano 1514, in onore di San Francesco di Paola e di Vienna da Fuscaldo), non può essere ulteriormente tollerato».

E, ancora, Gravina aggiunge: «Abbiamo chiesto all’attuale amministrazione comunale di Fuscaldo, attraverso un documento ufficiale (25.10.2023), di convocare un consiglio comunale aperto per definire la proprietà del Convento (dai documenti in nostro possesso la proprietà è del Comune di Fuscaldo dal 1806).

La relazione tecnica, commissionata dal palazzo comunale sulla questione, afferma tesi differenti dalle nostre. Tale relazione, consegnata al governo comunale nei mesi scorsi, dal nostro punto di vista è molto “carente” sotto l’aspetto argomentativo e “lacunosa” sotto l’aspetto della ricerca storica.

Per tutti questi motivi necessita una mobilitazione generale, finalizzata a tutelare un simbolo della nostra città, per difendere la storia e il patrimonio artistico-culturale-religioso dei fuscaldesi, e per costruire un futuro degno di essere vissuto.

Occorre l’impegno di tutti, nessuno escluso, affinché non prevalgano, in questa circostanza, gli interessi di pochi a discapito di un’intera comunità, quest’ultima orgogliosa della propria storia.

Il Convento è dei cittadini fuscaldesi e dovrà essere riaperto ai fedeli dopo la chiusura “frettolosa” del 2011. Uniti vinceremo la battaglia», conclude il leader di Fuscaldo Europea.